28 Marzo 2021, 12:12
1 min di lettura
Non ce l’ha fatta Cinzia Pennino, insegnante palermitana di 46 anni, ricoverata venerdì scorso nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Palermo: è morta nelle scorse ore.
La professoressa, dieci giorni fa, secondo quanto si apprende, aveva ricevuto la somministrazione del vaccino anti-Covid AstraZeneca. Poi la situazione è precipitata in pochi giorni.
E’ impossibile, al momento, stabilire una correlazione tra i decesso e la vaccinazione. Seguiranno i doverosi accertamenti. Cinzia Pennino era voluta bene da tutti: insegnava Scienze all’istituto Don Bosco di Palermo.
La paziente è giunta al Policlinico il 24 marzo in condizioni molto critiche. Dall’ospedale universitario fanno sapere che aveva “una trombosi profonda estesa e una storia anamnestica nella quale è presente anche una somministrazione vaccinale”.
La donna era prima transitata dall’ospedale Buccheri La Ferla e poi trasferita nel reparto di Terapia intensiva del Policlinico. Le sue condizioni si sono aggravate. Aveva una “disfunzione multiorgano – aggiungono dal Policlinico -, nonostante i trattamenti avanzati e le cure prestate dai sanitari la paziente è deceduta questa mattina”. Sembrerebbe un caso di coaugulazione intravascolare disseminata dovuta a un fattore genetico, ma gli accertamenti sono ancora in corso.
Il caso è stato segnalato all’Aifa e alla autorità giudiziaria. Adesso bisogna capire cosa farà la Procura della Repubblica di Palermo. Appare scontata l’apertura di un’inchiesta con un fascicolo a carico di ignoti per capire se l’assistenza fornita sia stata o meno corretta e se siano state rispettate le procedure. A partire dal consenso informato che devono sottoscrivere tutti i pazienti che si sottopongono alla vaccinazione.
Sembra che il soggetto soffrisse di problemi congeniti di coagulazione del sangue, ma è ancora presto per definire un quadro chiaro a cui stanno lavorando in ospedale.
Pubblicato il
28 Marzo 2021, 12:12