27 Marzo 2014, 11:19
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PALERMO – Tutto rimandato a novembre, forse a dicembre. Gli attivisti No Muos attendevano oggi una risposta che potesse dar loro ragione sulla illegittimità delle autorizzazioni per l’installazione del super radar di Niscemi, ma il Tar siciliano non si è pronunciato. Una comunicazione arrivata ad inizio di seduta dal presidente del Tribunale, Filoreto D’Agostino, che ha deluso gli attivisti del movimento ‘No Muos’ che dalle 9,30 di stamattina presidiavano la sede di via Butera a Palermo.
Una delusione, per quanti si aspettavano una risposta. “Ci hanno detto che non avevano tutte le carte necessarie – ha commentato a caldo il sindaco di Niscemi Francesco La Rosa – ma i nostri avvocati hanno consegnato tutte le carte. E’ un epilogo che non ci piace affatto, che ci lascia molto amareggiati. Un altro rinvio, per noi, significa solo una cosa: qualcuno non ha il coraggio di prendere una decisione”.
“Il rinvio è stato stabilito perché Il Tar ha dato un nuovo mandato al verificatore – spiega il legale del movimento ‘No Muos’ Sebastiano Papandrea – , alla luce di un contrasto che è stato evidenziato tra lo studio del quale era in possesso il Tar e il parere dell’Istituto superiore di Sanità. Insomma, le carte vanno riviste dopo l’acquisizione di quest’altro parere”. Il Tribunale amministrativo avrà dunque tempo fino alla fine dell’anno per valutare cinque ricorsi unificati in un unico procedimento: due presentati dal ministero della Difesa contro la revoca delle autorizzazioni del Muos e altri tre, invece, proposti dal Comune di Niscemi, dalle associazioni No Muos e da Legambiente per l’annullamento delle autorizzazioni, ritenute illegittime, rilasciate dalla Regione.
Ma nel frattempo chi si è battuto per mesi contro l’istallazione del radar – già avvenuta nonostante l’iter giudiziario non sia stato ancora concluso – non riesce a mandar giù la notizia di un ennesimo rinvio. “E’ una delusione completa e totale – ha aggiunto La Rosa – , non ce l’aspettavamo, ci aspettavamo sentenza. Tutti questi ritardi, non trovare documenti, non essere in grado di decidere… Tutto questo ci lascia molto amareggiati. Mi dispiace che una questione politica venga portata all’interno dei tribunali, e adesso dovrò spiegare ai miei cittadini cos’è successo, e questo fa male”.
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27 Marzo 2014, 11:19