30 Aprile 2015, 13:21
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CATANIA – Manca poco all’inaugurazione dei “Musei dell’Identità Storica Etnea”. È stato presentato a Catania, alla Dimora De Mauro, l’idea per mettere in rete i siti museali del comprensorio, realizzato dal distretto turistico Taormina-Etna e sviluppato –per adesso- nei comuni di Linguaglossa, Randazzo, Bronte e Maletto. Il progetto combina la riqualificazione di alcuni edifici comunali con un nuovo allestimento e incremento dei precedenti spazi museali, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio artistico, storico e ambientale della zona.
Si è dichiarato soddisfatto Nino Borzì, presidente del distretto turistico dal Gennaio 2015: “Nell’elogiare e proseguire l’opera di chi mi ha preceduto, non posso che dirmi contento di questi primi risultati. Il circuito museale arricchirà il patrimonio comune, perché si possano ulteriormente accrescere le potenzialità del territorio, rendendolo maggiormente fruibile ai turisti. Ben 2.400.000 euro sono stati stanziati per questo progetto dall’Assessorato al Turismo e da quello per i Beni Culturali”.
“Si tratta di fondi comunitari FERS, stanziati nel 2007-2013 e giunti solo adesso”– ha precisato Salvatore Spartà, amministratore delegato del distretto. Nel corso della conferenza ha poi chiarito come un intreccio di difficoltà politico-amministrative abbia ostacolato la valorizzazione del territorio; situazione progressivamente mutata da circa un anno a oggi. Discorso ribadito con forza da Giuseppe Caudo, componente dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza regionale. “Quella dei musei era un’idea funzionante entro una progettazione sbagliata. Se in passato alcuni cavilli legali hanno ostacolato il progetto, adesso puntiamo all’eccellenza. Peraltro, la valorizzazione del territorio è particolarmente cara anche al presidente Crocetta”.
Tra le intenzioni, quella di favorire un rapporto più diretto tra distretti turistici e Unione Europea, perché progetti e finanziamenti possano trovare un’applicazione più rapida. Entusiasti i rappresentanti dei comuni etnei. Michele Mangione, sindaco di Randazzo, ha parlato con un certo orgoglio della collezione di pupi siciliani ora esposta nella struttura dell’ex macello comunale: “Si tratta di una collezione acquistata dal Comune alla fine degli anni ’80 e poi accresciuta; i pezzi sono di scuola catanese. E’ il terzo museo di Randazzo e, oltre a incentivare l’interesse dei turisti, rinnoverà quello della comunità locale. Al suo interno abbiamo predisposto anche una serie di locali adatti ad ospitare mostre ed altri eventi culturali”.
L’Opera dei Pupi, si ricorda, è stata anche inserita dall’UNESCO tra i “Patrimoni orali e immateriali dell’umanità”. Luigi Sanfilippo, consigliere comunale di Maletto, ha illustrato l’allestimento del museo civico: “Esiste dal 2001, ma solo adesso ha trovato una collocazione adeguata. La sezione archeologica è stata intitolata a Salvo Nibali, giornalista e storico locale. Dal 1988 una serie di campagne archeologiche ha riportato alla luce reperti datati dall’età del bronzo al medioevo, qui esposti a partire dal 2010.
C’è poi una sezione naturalistica, una storico-artistica ed una etnoantropologica. Stiamo realizzando pacchetti turistici per tutto il territorio, e puntiamo molto sul turismo scolastico. Abbiamo in corso il ripristino di luoghi come il ‘Palmento del Campiere’ e il parco suburbano ‘Pizzo Filicia’, posto tra il Parco dell’Etna e quello dei Nebrodi”. Mario Bonsignore, assessore per il turismo e i beni culturali presso il Comune di Bronte, ha porto l’augurio di una sempre maggior collaborazione tra gli organi responsabili di questo progetto, sottolineando come il prodotto turistico sia invidiabile per qualità ma, finora, non certo per promozione.
A Bronte il sito museale comprende il Castello Nelson, la Chiesa di S. Maria di Maniace e il parco ad essa annesso, che ospita 19 sculture in pietra lavica realizzate nel 1990 da diversi artisti italiani e stranieri. Al pittore e scultore Salvatore Incorpora (1920-2010) è invece dedicata parte del museo ‘Francesco Messina’ di Linguaglossa. Alla sua opera hanno fanno cenno il figlio Egidio e il sindaco di Linguaglossa, Rosa Maria Vecchio, sottolineando l’esigenza di esprimere in uno spazio pubblico la “vita fattasi arte” dell’artista calabrese, etneo d’adozione.
“Il sistema dei circuiti è molto efficace in presenza di queste strutture che si visitano agilmente, a tappe”, afferma poi il sindaco; “Oggi si sviluppa in quattro comuni, domani potrebbe crescere: in ogni caso è un buon inizio per tutti, non solo per noi ”. Per agevolare la fruibilità dei siti si è anche realizzato diverso materiale illustrativo multilingue, nonché un’applicazione per smartphone; sono anche in preparazione biglietti cumulativi per i quattro musei, che apriranno a partire dal mese di Maggio.
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30 Aprile 2015, 13:21