Musei siciliani in sofferenza

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10 Aprile 2014, 14:53

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PALERMO – Pochi spazi a disposizione (solo il 45 per cento li ritiene sufficienti), poche risorse a disposizione per i nuovi acquisti, ancora molta strada da fare sui servizi aggiuntivi e sul web. Questo il quadro che emerge dall’indagine “Salvailmuseo 2014”, presentata stamattina nella Sala dello Stemma di Palazzo Alliata di Villafranca da Legambiente. Sono stati illustrati e discussi i risultati del questionario somministrato a un campione di 72 musei siciliani. L’inchiesta dal titolo “Musei siciliani: Come stanno e come possiamo aiutarli a crescere?” condotta da Valeria Gambino, Manuela Ingrao e Maria Laura Longo, ha lo scopo di stilare un elenco e far luce sui principali problemi con cui sono tenute a fare i conti le strutture museali, primi fra tutti quelli che riguardano la tutela dei beni conservati e la fruizione degli spazi. A distanza di sei anni dalla prima indagine, sono poche le differenze riscontrate e anzi la situazione è complessivamente peggiorata. L’unico dato positivo è l’aumento del numero di musei che hanno partecipato all’inchiesta: 72 contro i 46 del 2008. L’iniziativa, ha spiegato il direttore generale di Legambiente Gianfranco Zanna, è stata quella di dar voce a tutte le realtà museali minori, scelte per area geografica, tipologia ed ente da cui dipendono, che, ha spiegato Zanna, creano forte identità nel territorio in cui si trovano e di cui spesso la politica locale purtroppo non si occupa. “Il dato che emerge con forza è che dei musei non se ne occupa nessuno. La politica, per quel poco che interviene, si occupa soprattutto dei grandi e più conosciuti siti. Noi – continua Zanna – continuiamo a difendere il museo del territorio, quegli spazi di cultura e conoscenza dei luoghi che si trovano in ogni parte della Sicilia e che conservano la memoria di quei luoghi”.

Il questionario ha toccato più punti come ad esempio se gli spazi a disposizione delle strutture sono sufficienti, se sono presenti dotazioni economiche da parte dell’ente, o ancora se ci sono servizi aggiuntivi di cui i musei possono godere e quali sono i rischi geologici maggiori che potrebbero affrontare.

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Alla conferenza era presente anche l’assessore regionale dei Beni culturali, Mariarita Sgarlata, che ha proposto una fusione tra due questionari, quello in oggetto e quello condotto da Elisa Bonacini sull’importanza del sito web di un museo, e il POAT – Progetto Operativo Assistenza Tecnica – sul livello qualitativo standard dei musei.

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10 Aprile 2014, 14:53

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