28 Giugno 2017, 05:00
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CATANIA – Sembra essere quasi sempre un’occasione sprecata. La musica e gli spettacoli che, ogni estate, riempiono i cartelloni del Comune, potrebbero fare da volano alla crescita economica e turistica di Catania, facendo della città etnea una meta privilegiata per chi ama un certo tipo di offerta. E invece, si continua ad utilizzare il condizionale per una situazione potenziale ma ancora non diventata realtà. Come affermano i principali produttori catanesi che sottolineano come “la musica deve riempire le strutture turistiche, i ristoranti, gli esercizi commerciali e ricettivi, muovendo l’economia del territorio e producendo un indotto economico importante, 7 volte superiore a quello dell’incasso generato dalla vendita dei biglietti”.
E’ questo il messaggio che i produttori di spettacoli musicali catanesi intendono lanciare alle istituzioni (nazionali, regionali e locali) durante la presentazione di Taomusica 2017 e per parlare dell’organizzazione dei concerti nel capoluogo etneo. “Il concerto di Carmen Consoli, il primo di questo genere al Teatro Greco-Romano, ne è la prova – dice Nuccio La Ferlita direttore artistico di Puntoeacapo srl – la musica deve esistere in un posto così”. La musica come volano turistico e commerciale, dunque. “Venire in questo teatro – prosegue il produttore – poter osservare i suoi spazi, camminare attraverso le colonne, fare un giro nelle gallerie interne, immergersi in un luogo della storia che si apre alla musica e ai suoi ascoltatori, è una sensazione unica”
Una location straordinaria da 1000 – 1300 posti, che potrebbe attirare migliaia di visitatori. “Se si potesse sapere in tempo la disponibilità del teatro, si potrebbe programmare con una grande ricaduta, non solo economica, sul territorio – aggiunge. Il concerto di Carmen Consoli, organizzato grazie alla collaborazione del teatro Vincenzo Bellini che ha garantito l’allestimento del palco – puntualizza Nuccio La Ferlita – è stato un esperimento, da ripetere, ma una stagione vera deve essere organizzata in tempo con un cartellone pronto adesso per la prossima. Tutto ciò da noi sembra impossibile. Le elezioni saranno a novembre – conclude – e quindi non c’è alcuna certezza sull’interlocutore politico e non sappiamo se il sovrintendente del Bellini avrà l’autonomia della programmazione”.
Altro discorso il giardino Bellini e su questo interviene Giuseppe Rapisarda, manager di grido del settore degli eventi: “La villa Bellini è così, ogni tanto è disponibile, ogni tanto no – spiega. Siamo tornati con il concerto di Benji e Fede il prossimo 22 luglio, ma non siamo certi di poter organizzare per tempo il festival Hip Hop. Non si crea nessun Brand, nessuna fidelizzazione sui concerti al giardino Bellini. Eppure l’indotto creato dal pubblico dei concerti è notevole, una ricaduta economica sul territorio non indifferente – continua Rapisarda. Per questo, dovrebbero intervenire le amministrazioni a tutti i livelli per programmare una stagione estiva, ma questo viene lasciato all’improvvisazione, senza una linea guida. Basterebbe solo un po’ di lungimiranza e garanzie sull’utilizzazione degli spazi – continua – aumentando notevolmente anche il numero di visitatori in città, i concerti di star internazionali, secondo studi recenti, portano sul territorio un giro economico di ben 7-9 volte superiore allo sbigliettamento”.
Una polemica sterile, secondo il titolare della delega alla Cultura, Orazio Licandro. “La programmazione mancante è solo una polemica sterile – precisa; nelle amministrazioni esistono dei bandi per gli spettacoli estivi che sono fatti in primavera per approntare la stagione, discorso a parte meritano gli eventi di una certa portata, in questo caso l’assessorato è pronto a qualunque proposta. Basterebbe – continua – presentare un progetto di allestimento e si può programmare qualunque tipo di evento anche l’anno prima. Discorso a parte sono gli spettacoli o i concerti in sé, certo se dovesse pervenire la proposta del concerto degli U2, dei Coldplay e altri gruppi a livello mondiale siamo disponibili a programmare un anno prima e anche due. Ma sappiamo tutti che il numero dei posti disponibili e gli spazi che la città ha a disposizione è limitato, anche lo stadio Massimino diventa piccolo per certi eventi. Il nostro assessorato è aperto tutto l’anno”.
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28 Giugno 2017, 05:00