Musumeci: “Alitalia può apparire|come una compagnia di pirati”

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11 Giugno 2020, 15:41

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PALERMO – “L’aumento dei voli Alitalia da e per la Sicilia? Non siamo assolutamente soddisfatti, ma possiamo dire che almeno le nostre proteste sono servite”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, intervenendo a ‘Centocittà’, su Rai Radio1. “Siamo davanti a una cancrena che la Sicilia subisce ormai da tempo da parte di questa compagnia di bandiera che rischia di apparire come una compagnia di pirati – ha attaccato Musumeci -. Quando c’è tempesta Alitalia ricorre a mezzi spiccioli come l’aumento dei voli senza dire, però, che per un Palermo-Milano o un Palermo-Roma si può arrivare a pagare anche seicento euro”. Musumeci, che ha parlato di situazione “vergognosa”, ha poi aggiunto: “Bisogna capire che per la Sicilia il trasporto aereo non è un capriccio e che è necessario che la compagnia di bandiera imponga prezzi inchiodati. Credo che un prezzo ragionevole per tratte come Palermo-Milano o Palermo-Roma possa essere 100-150 euro”.

L’addio di Alitalia all’aeroporto di Trapani-Birgi “è un atteggiamento improntato a viltà”, dice Musumeci nel corso dello stesso intervento. “Non si può lasciare una realtà splendida e vocata al turismo come quella della Sicilia occidentale e del Trapanese a pochi giorni da luglio, cioè dall’apertura ufficiale della stagione turistica, dicendo ‘mi dispiace vado via perché abbiamo poche prenotazioni’. Il mercato – ha ricordato Musumeci – non si è ancora aperto e quindi è naturale che le prenotazioni non siano alte ma inoltre – ha aggiunto il governatore – non si può pensare di annunciare a piacimento 24 ore prima l’abbandono di uno scalo aeroportuale che funziona e vive essenzialmente per il turismo. Una compagnia nazionale non può fare questo”. Secondo il governatore siciliano “Trapani è un aeroporto che ha bisogno di essere incoraggiato e sostenuto”. E infine Musumeci si chiede:”Il governo? Che fa? Sta a guardare?”.

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Intanto una manifestazione di protesta contro l’Alitalia è stata indetta per mercoledì 17 giugno alle ore 11 all’aeroporto di Trapani Birgi, all’indomani dell’abbandono dello scalo trapanese da parte della compagnia aerea che ha cancellato le sue rotte quotidiane per Roma e Milano. Nel piazzale antistante il “Vincenzo Florio” rappresentanti della istituzioni, dell’economia, delle associazioni e gli operatori turistici daranno vita ad un flash mob, facendo volare simbolicamente alcuni aereoplanini tricolore per riaffermare il proprio diritto a volare. La manifestazione, che si svolgerà nel rispetto delle distanze anti Covid-19, sarà trasmessa anche sulla pagina Fb dell’aeroporto. Un’inziativa a supporto del management di Airgest, società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi, impegnata da tempo nel rilancio dello scalo ma “ostacolata da continui contrattempi, come quello di Alitalia, che sommati lasciano intravedere una volontà contraria affinché l’aeroporto torni a trasportare milioni di passeggeri, come è stato in passato, trasformando tutti gli sforzi fatti da chi lo guida in una lotta controcorrente” commenta il presidente di Airgest, Salvatore Ombra. E su Alitalia aggiunge: “Se da noi taglia il 100% e da altri raddoppia le rotte, esiste allora un caso Trapani, diversamente da quanto sostenuto dal vice ministro Giancarlo Cancelleri che aveva attribuito a politiche nazionali di tagli della compagnia la scelta di lasciare il nostro scalo. Ad Alitalia facciamo notare che avrebbe potuto rendere profittevole le tratte per Roma e Milano, spostandole da uno scomodo orario pomeridiano, ad uno la mattina con rientro la sera, per renderlo appetibile ai professionisti oltre che ai turisti. Chiederci di restare in cambio di un enorme contributo, a fronte dei tanti già ricevuti dallo Stato, e quindi anche dalle tasse dei trapanesi, appare vampiresco e cieco, data la ben nota realtà economica dei piccoli aeroporti”.

Il governo regionale non sta a guardare, e lo stesso Musumeci fa sapere che i collegamenti Alitalia da e per la Sicilia saranno al centro di un incontro tra il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, e il governo della Regione Siciliana che si terrà martedì mattina. Nel pomeriggio di oggi, invece, i sindaci della provincia di Trapani, insieme con sindacati e rappresentanti delle associazioni di categoria, incontreranno in videoconferenza il ministro per il Sud, Peppe Provenzano, per discutere dell’addio di Alitalia all’aeroporto di Birgi. All’incontro parteciperanno anche i vertici di Airgest, la società che gestisce lo scalo trapanese. Stamattina la protesta di Regione e Anci all’aeroporto di Palermo. “Abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro martedì mattina, con il ministro dei Trasporti e con il ministro del Sud perché l’emergenza navigazione aerea è diventata ormai per la Sicilia non più rinviabile. “Non è possibile continuare a subire i capricci della compagnia Alitalia che si mantiene in vita con il denaro dei cittadini, tre miliardi di euro, – ha detto Musumeci – e poi viene a fare i capricci se in Sicilia un volo è più o meno redditizio. Per noi siciliani viaggiare in aereo non è l’emozione di volare, ma è una necessità. Siamo la più grande isola del Mediterraneo e quando andiamo a Milano o Roma non lo facciamo per shopping, ma per seri problemi di famiglia. Ecco perché non si può pretendere di mantenere tariffe basse se prenotiamo un mese, due mesi prima, ma se dobbiamo prenotare l’aereo nell’arco delle 24 ore abbiamo tariffe che lambiscono i 700 euro. E’ inimmaginabile e impensabile”.

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11 Giugno 2020, 15:41

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