18 Giugno 2018, 19:14
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PALERMO – “Musumeci subisce i condizionamenti di Micciché che un giorno sì e l’altro pure minaccia di far saltare il governo, quindi è ovvio che non potesse sostenermi al 100%. Io sono inviso a Forza Italia dai tempi del Pdl. E in questa campagna elettorale sono stato lasciato solo”. È lo sfogo di Fabio Granata, tra i fondatori di Diventerà Bellissima e candidato sindaco a Siracusa alle Amministrative di domenica scorsa, dopo le polemiche con il presidente della Regione Nello Musumeci. Granata, che ha raggiunto soltanto il 5,79% delle preferenze, ora, per il turno di ballottaggio, ha scelto di sostenere lo schieramento del candidato Francesco Italia, vicino al centrosinistra, contro Paolo Ezechia Reale, candidato del centrodestra.
Musumeci sembra non aver gradito questa sua decisione di sostenere Italia…
Intanto, voglio chiarire che non è assolutamente vero che il presidente ha appreso dai giornali di questa mia decisione. Gliel’ho comunicato con una lettera che è rimasta senza risposta. D’altronde non sento Musumeci da un mese, da quando mi disse che mi lasciava usare il simbolo di Diventerà bellissima ma che non avrebbe messo piede a Siracusa per la campagna elettorale.
Nessuno è venuto a sostenere la sua campagna?
A parte Sebastiano Tusa, con cui ho un ottimo rapporto, nessuno. Raffaele Stancanelli non l’ho mai sentito. Musumeci ha fatto comizi ovunque in Sicilia tranne che a Siracusa. È venuto Ruggero Razza una volta, ma mi ha chiesto di non dare risalto pubblico alla riunione che abbiamo fatto. Ci siamo riuniti praticamente in clandestinità. E non vorrei spingermi troppo in là, ma potrebbero aver sostenuto Reale già al primo turno.
Come mai, secondo lei, questo totale disimpegno?
Musumeci deve subire ogni giorno la pressione di Gianfranco Miccichè che lo minaccia di far cadere il governo. E io sono inviso a Berlusconi e a Forza Italia dai tempi in cui in Commissione Antimafia ho sostenuto la credibilità di Spatuzza. Fui anche espulso dal Pdl per questa ragione.
Ricorda che Musumeci durante la campagna elettorale per le Regionali aveva detto che se fosse stato ostaggio di qualcuno non ci avrebbe pensato due volte a dimettersi?
Spero e non voglio arrivare a pensare a tanto. Ma il condizionamento evidentemente c’è ed è forte.
Lei è tra i fondatori di Diventerà bellissima. Qual è secondo lei il futuro del movimento del presidente?
Intanto vorrei dire che sono dispiaciuto per queste frizioni. E immagino che lo sia anche Musumeci che conosco bene e che tuttora ritengo un amico. Ma è evidente che c’è un problema politico. Questo movimento, nel ricordo di Paolo Borsellino, è nato come movimento di civismo politico che andasse oltre il centrodestra. È nato anche grazie a me. Se adesso invece l’obiettivo è quello di essere organici al centrodestra, basta saperlo, dirselo e valuteremo cosa fare. Ci riuniremo subito dopo il turno di ballottaggio e decideremo come andare avanti. A me adesso interessa la mia città.
Con il suo nuovo movimento, Oltre, appoggerà Francesco Italia, di cui tra l’altro dovrebbe diventare assessore.
Abbiamo rielaborato il nostro programma. E sia chiaro che non è un patto per il centrosinistra ma un patto tra liste civiche. E senza simbolo del Pd su mia richiesta. Italia, Moschella, Randazzo e io siamo accomunati dai valori della legalità, dalla volontà di difendere i beni comuni, dalla realizzazione di una rigenerazione urbana e ambientale, a partire dall’apertura di un contenzioso con l’area industriale. Abbiamo una viisione comune sul turismo culturale per la città: Siracusa non deve diventare Ibiza, ma può attirare turisti rispettosi della nostra natura. Ma ribadisco: ho aderito personalmente, con il movimento Oltre, in tutto questo Diventerà bellissima non c’entra.
In attesa della resa dei conti?
In attesa di un confronto.
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18 Giugno 2018, 19:14