Musumeci: “Dirigente decaduto | se viola norme sulla trasparenza”

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01 Dicembre 2015, 22:35

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PALERMO – “Cantone ha riproposto quello che sapevamo e cioè che la gara di appalto per l’acquisto dei beni e servizi del Cara di Mineo era in palese violazione delle norme, anche quelle comunitarie”. Lo ha detto Nello Musumeci, presidente della commissione antimafia dell’Ars, che domani si appresta a votare la relazione che conlude un anno di indagini conoscitive sul sistema degli appalti di beni e servizi al Cara di Mineo. “Ricordiamo che a quella gara ha partecipato una sola Ati, l’altra ha presentato una busta con dei fogli di carta bianchi. La commissione antimafia su quella gara ha puntato gli occhi già un anno prima, nel febbraio 2014 avevamo avviato l’ indagine che ha poi portato i risultati che sono contenuti nel documento”.

Musumeci, poi, nel corso dell’audizione ha anche avanzato una proposta a Cantone. “Se un amministratore entro novanta giorni del suo insediamento non osserva le norme sulla trasparenza, – ha detto – deve essere dichiarato decaduto. Questa e’ una Regione dove troppo spesso viene elusa l’osservanza e il rispetto delle norme anticorruzione, non solo nella pubblica amminstrazione, nelle partecipate, negli enti locali,ma anche nel settore sanitario, dove si acquistano beni per centinaia di migliaia di euro senza gare e con affidamento diretto. E’ chiaro chi sbaglia deve pagare”

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Quindi un passaggio sui rapporti tra Cosa nostra e corruzione: “La mafia non cerca più morti ammazzati, ma alleati – ha spiegato Musumeci – li cerca nella pubblica amministrazione, per fare affari. Il mafioso con il colletto bianco e la cravatta è oggi più difficile da individuare, solo attraverso un sistema di controlli efficace questo può avvenire”.

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01 Dicembre 2015, 22:35

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