Sanità siciliana in cerca di medici | Musumeci: "Stop al numero chiuso" - Live Sicilia

Sanità siciliana in cerca di medici | Musumeci: “Stop al numero chiuso”

Il governatore: "I nostri ospedali hanno bisogno di personale"

Università
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PALERMO – “A chi dice che in Sicilia mancano i medici voglio dire con la schiettezza che mi contraddistingue che i medici mancano in tutta Italia, per questa ragione personalmente sono assolutamente contrario al mantenimento del numero chiuso per la facoltà di Medicina nelle Università. Dobbiamo consentire a tutti i giovani di poter iscriversi facendo una verifica sul profitto al secondo anno delle materie sostenute”. Lo ha detto il governatore siciliano Nello Musumeci, a margine della cerimonia per la firma del protocollo di intesa tra le università siciliane e quella di Pittsburgh che si è svolta stamane a Palazzo d’Orleans. “Dopo la verifica – ha aggiunto Musumeci – si può determinare una selezione. I nostri ospedali hanno bisogno di personale sanitario c’è tanta voglia di lavorare ma non troviamo medici. In una terra dove mancano medici penso che il sistema educativo debba essere revisionato”.

“Serve un intervento shock da parte del parlamento nazionale per porre un serio rimedio alla crisi  legata alla carenza dei medici specializzati in Italia e ritengo che la finestra relativa alla conversione del decreto Calabria, con il passaggio in Senato, possa essere utilizzata proprio per introdurre misure emergenziali ed arginare così una condizione che, col passare del tempo, rischia di diventare sempre più critica”, ha detto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza a margine della presentazione. L’assessore alla Salute ha comunicato di aver firmato proprio ieri la direttiva che avvia i concorsi di bacino per infermieri e operatori socio-sanitari per circa 1.700 posizioni.

“Concordiamo con il presidente Musumeci – ribadisce Domenico Bonanno, coordinatore dei giovani di Diventerà Bellissima – non è più tempo di numero chiuso per le Facoltà di Medicina. È necessario oltre che giusto, ancor di più in una terra povera di medici, riconoscere ad ogni giovane il diritto e la possibilità di intraprendere un ambizioso percorso di studi quale quello in medicina, ma lo stesso deve valere per ogni facoltà. Sarà attraverso l’introduzione strumenti di verifica in itinere, durante il percorso di studi, che si dovrà garantire l’efficienza del sistema”.


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