15 Novembre 2012, 07:00
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CATANIA – Nello Musumeci è concentrato. Proiettato senza distrazioni in quella che sarà l’investitura politica che lo porterà a rappresentare, con ogni probabilità la settimana prossima, un’ampia fetta di opposizione a Sala d’Ercole. Lui, che dall’opposizione, in fondo, proviene anche per formazione, che si fosse tra le minute stanze di sezione dell’allora Msi o che ci fosse bisogno di dar manforte ai colleghi di partito in anguste sale di consigli comunali di periferia, lui c’era.
Oggi Nello Musumeci è un leader. Leader non solo della Destra ma anche e soprattutto di quella porzione di centrodestra etneo, o se vogliamo siciliano, che gli riconosce quella dignità morale e politica che gli consente di poter battere i pugni sul tavolo e pronunciarsi sul destino di una coalizione spappolata dalle tensioni e dai litigi; sfaldata dalle troppe elezioni vinte sulla scorta delle tante cambiali in bianco affidategli dagli elettori. Oggi, però, la musica è cambiata. E per il centrodestra le elezioni della prossima primavera, quelle per Palazzo degli Elefanti e dei Minoriti rischiano di trasformarsi in una Caporetto senza precedenti. Ed il Comune di Catania diventa, per forza di cose, il punto dal quale partire.
Con un grande rebus: Stancanelli verrà riconfermato?
“Mi sa che il tema non è ancora stato affrontato all’interno della coalizione. Per cui, io posso dire ben poco”.
Può dirci, però, come la pensa. Ovvero, ce lo vede un automatico Stancanelli-bis?
“Essendo che il tema non è ancora stato posto mi sa che tocca al Pdl sciogliere la riserva. Dopodichè, mi auguro che ci si voglia confrontare anche con gli altri della coalizione e poi si vedrà”.
Detta così è tutto facile. La questione all’interno del centrodestra, invece, appare essere seria, devastata com’è da veleni e incomprensioni.
“Beh, credo che il centrodestra debba porsi il problema su come si debba arrivare alla scelta delle persone e, soprattutto, come porsi in vista delle scadenze elettorali. Ma al momento io non vedo segnali nuovi”.
Probabilmente perché all’interno del Pdl non tutti sembrano avere una linea univoca.
“Guardi, diciamocelo senza prenderci in giro: o il centrodestra si dà una mossa e capisce che deve destarsi oppure rischiamo di non garantire la continuità amministrativa a Catania”.
Un modo elegante per dire che “così si perdono le elezioni”, insomma. Non ci ha detto, però, se è favorevole o no ad un secondo mandato per l’attuale sindaco.
“E’ assolutamente legittimo che il sindaco uscente sia in diritto di avanzare la propria ricandidatura. Sta nell’ordine delle cose. Però, non tocca a me decidere: tocca al partito che lo rappresenta fare sapere che intenzioni ha e dopo, mi auguro, voler aprire il confronto. Mi devo ripetere, ma è così”.
Vabbè, ma il giudizio personale di Nello Musumeci sull’operato politico del primo cittadino verrà, comunque, tenuto in considerazione.
“Mi spiace ma non voglio esprimere un mio giudizio personale. Di sicuro, in piena coerenza non agiremo a forza di pregiudizi”.
Lo stesso Stancanelli non si è tirato indietro dinanzi alla possibilità di dar vita alle primarie, Lei come la vede?
“Le primarie sono un segno di grande coraggio, occorre sapere però chi ci deve concorrere. E’ questo che si deve capire”.
Proprio il sindaco in una recente intervista a Livesiciliacatania ha detto che le primarie possono servire ad allargare la coalizione: “a tutti coloro che rappresentano l’opposizione alla sinistra”. Una evidente apertura agli autonomisti.
“Mi scusi, ma come si fa ad allargare ad un partito che soltanto fino a ieri ha amministrato la Regione assieme alla sinistra? Ed allora, vediamo, anzitutto, di essere coerenti: credo che la gente quantomeno se lo aspetti”.
Torniamo alla candidatura per Palazzo degli Elefanti. Mettiamo il caso che la candidatura di Stancanelli fosse in bilico: Lei chi ci mette?
“Tocca alla coalizione decidere”.
E quindi, anche a Lei: chi mette? Qualcuno lo avrà, no?
“Ho tre nomi. Punto”.
Ci dica, chi?
“No, no: nemmeno sotto tortura”.
Uno è Salvo Pogliese? Oppure chi?
“Guardi, queste sono cose che vanno discusse nelle sedi opportune: tutto quello che posso dirle è, per il bene stesso del centrodestra, che si apra al più presto un confronto serio e democratico. E’ al Pdl che tocca fare il primo passo”.
Settimana prossima ci sarà l’investitura all’Ars: in bocca al lupo, allora.
“Crepi, grazie. Ci sarà molto da lavorare lì: nell’interesse dei siciliani, faremo la nostra parte”.
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15 Novembre 2012, 07:00