10 Maggio 2021, 06:00
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Per Nino Minardo, segretario della Lega in Sicilia, non c’è fretta di parlare di candidature alla presidenza della Regione. Se ieri Nello Musumeci in una intervista a Repubblica ha parlato della prospettiva di un suo bis alla guida del centrodestra, il Carroccio non pare morire dalla voglia di affrontare adesso la questione. La Lega siciliana non risparmia critiche al governo su campagna vaccinale e finanziaria e invita ad aspettare per affrontare il tema del candidato governatore che andrà inserito, dice Minardo, in un confronto nazionale. Primo paletto. Il secondo riguarda eventuali aggiustamenti in giunta: niente accordi bilaterali tra Musumeci e un’altra forza politica (leggi Forza Italia) in quel caso ma discussione condivisa tra tutte le forze politiche.
Onorevole Minardo, cosa accade nella maggioranza di governo in Sicilia?
“Anche correndo il rischio di apparire ripetitivo dico che mi entusiasma e mi interessa poco limitare il dibattito all’interno di una coalizione politica a totonomine e totocandidature. Manca un anno e mezzo alle elezioni regionali, un anno alle amministrative di Palermo, io sono interessato a capire cosa di buono occorre fare in questo periodo per i siciliani. Non mi interessano né le nomine né le candidature. La città di Palermo è importante e il centrodestra dovrà assumersi la responsabilità di governare il capoluogo, dove non troveremo una situazione felice”.
Manca un anno e mezzo ma prima o poi dovrete pur parlare di queste prossime regionali.
“Guardi, sarà un appuntamento elettorale con una valenza non solo locale, è l’ultima elezione in cui si vota prima delle Politiche, sicuramente ci sarà un dibattito a un tavolo nazionale”.
Che ne pensa dell’intenzione del presidente della Regione di ricandidarsi?
“Legittimo che lui lo dica. Da parte nostra non c’è nessuna preclusione su lui o su nessuno. Ma è prematuro. Ne parleremo al prossimo anno. Ci confronteremo ognuno con i nostri partiti a livello nazionale. Nessuno di noi può pretendere alcunché, bisognerà confrontarsi”.
Musumeci ha detto che chiede rispetto agli alleati. Che ne pensa di questa affermazione?
“Grazie a Dio siamo tutte persone perbene e abbiamo rispetto in primis per la nostra terra”.
In occasione dell’ultimo vertice di maggioranza voi e i vostri alleati del Movimento per l’autonomia non c’eravate. Ci sarete alla prossima occasione?
“Sì, non c’è nessun problema, Io dell’ultimo vertice ho appreso due giorni prima con un messaggio su Whatsapp e avevo impegni precedenti a Roma. Leggendo sui giornali gli argomenti trattati non mi sono perso un granché”.
Che ne pensa dell’ipotesi circolata di un ritorno in giunta di Ruggero Razza?
“Ho grande stima personale e politica per Ruggero, non ho niente in contrario. Ma se si dovessero creare le condizioni per cambi di deleghe non sono disponibile a ratificare eventuali accordi bilaterali tra forze politiche, ognuno dovrà poter avanzare le proprie proposte”.
Alle prossime regionali dobbiamo immaginare lo schema del centrodestra tradizionale o il rimescolamento che c’è stato con la nascita del governo Draghi può cambiare lo scenario?
“Il mio obiettivo è di tenere un centrodestra unito e allargarlo a tutti quei movimenti civici e politici che possono aderire. La mia metà campo sta nel centrodestra, altre ipotesi le reputo fantapolitica”.
E il centrodestra ci resta unito da qui alle regionali?
“Assolutamente sì, reputo una follia non farlo”.
Lei diceva prima che non le interessano le nomine e le candidature ma le cose utili per i siciliani. Quali?
“Al di là del libro dei sogni, ci troviamo nel pieno di una pandemia che ha creato danni non solo dal punto di vista sanitario ma anche economico. Dobbiamo dare risposte a tutte quelle categorie che sono in ginocchio a causa della pandemia”.
Come?
“Intanto, spero che la campagna di vaccinazione che ci vede ultimi a livello nazionale possa prendere davvero il via per dare una spinta al turismo e all’indotto. A mio avviso si poteva fare di meglio. Come si poteva fare di meglio nella finanziaria regionale: bisognava mettere da parte le legittime richieste territoriali e concentrarsi per dare una mano a questi settori che vivono momenti di seria difficoltà. Il grande limite che ha la politica siciliana, lo ricordo per primo a me stesso, è il tirare a campare, gestire l’ordinario e non avere una visone nella lunga distanza, e perché no?, sognare. Perché non pensare a un settore che potrebbe essere un grande volano di sviluppo, parlo del green, dell’utilizzo dei rifiuti. Io ho un desiderio come chiunque fa politica in questa regione: consegnare ai miei figli una terra migliore”.
Sui rifiuti non è soddisfatto di quanto fatto fin qui?
“Non vedo passi avanti. Quali sono? Che i comuni continuano a conferire in discarica? Questo è terzo mondo. L’altro tema fondamentale: perché le migliori eccellenze in giro per il mondo sono siciliani costretti a scappare dalla Sicilia? La Sicilia deve porsi l’interrogativo e proporre soluzioni. Se ci dobbiamo incontrare per discutere di queste cose disponibilissimo, se dobbiamo discutere di altro, preferisco dedicarmi ad altro”.
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10 Maggio 2021, 06:00