Nasce l'”Ospedale interculturale” per|mamme senza permesso di soggiorno

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18 Aprile 2009, 17:28

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Cure mediche per donne e bambini stranieri presenti a Palermo senza il permesso di soggiorno, ma in possesso del codice regionale di “Straniero temporaneamente presente”. Si chiama “Ospedale interculturale”, si tratta di un ambulatorio di ostetricia, ginecologia, pediatria e neonatologia. L’Ospedale interculturale e’ stato presentato nel corso di un incontro con la stampa avvenuto stamani a Palermo nell’auditorium dell’ospedale Buccheri La Ferla. Erano presenti l’Assessore Regionale alla Presidenza Giovanni Ilarda, che ha patrocinato e finanziato il progetto di solidarieta’, l’onorevole Marianna Caronia, il direttore sanitario Gianpiero Seroni, il primario del dipartimento Ostetricia e Ginecologia, Maria Rosa D’Anna, e il direttore dell’Unita’ di Pediatria e Neonatologia, Bartolomeo Spinella.
L’iniziativa, proposta e organizzata dall’Associazione Cittadini nel mondo, in collaborazione con l’ospedale Buccheri La Ferla, e’ stata resa possibile grazie ad un finanziamento dell’Assessore alla Presidenza Giovanni Ilarda.
“Progetti come questo – dice l’Assessore alla Presidenza – sono possibili grazie alla svolta che ho ritenuto di dovere imprimere all’impiego dei fondi destinati alla cooperazione ed alla solidarieta’ internazionale stabilendo regole precise che valorizzano le iniziative sviluppate nel territorio siciliano e all’insegna della trasparenza, della legalita’, dell’innovazione e della ricerca”.
Nel corso dell’incontro Ilarda ha detto di disapprovare fermamente l’idea di una normativa che preveda l’obbligo per i medici di denunciare i cittadini extracomunitari privi del permesso di soggiorno. “Di fronte a una mamma che ha bisogno di aiuto per se’ o per il proprio bambino – ha dichiarato Ilarda – e’ incredibile che qualcuno possa pensare di scoraggiare il ricorso alle cure mediche per il pericolo di una denuncia. Il nostro codice penale esenta i medici dall’obbligo di denunciare il paziente quando cio’ possa esporre l’assistito al pericolo di un procedimento penale. Che gli extracomunitari debbano essere trattati peggio dei delinquenti comuni mi sembra una follia, senza contare che in tal modo si rischia una vera e propria marginalizzazione sanitaria con grave rischio, in caso di malattie contagiose, per l’intera popolazione”.

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L’Ospedale interculturale e’ finanziato con i fondi regionali dell’Ufficio speciale per la cooperazione decentrata allo Sviluppo e alla Solidarieta’ internazionale. Il finanziamento serve all’acquisto di un telefono portatile ed un pc, al pagamento degli esami clinici necessari e dei materiali di consumo nonche’ alla retribuzione del mediatore culturale che fara’ da tramite fra gli operatori sanitari e gli extracomunitari, mentre medici ed infermieri presteranno la loro opera, cosi come l’ospedale mette a disposizione locali ed apparecchiature, gratuitamente.
“Il progetto per l’ospedale interculturale risponde, dunque, ai nuovi criteri per il rilascio dei contributi per la cooperazione decentrata – continua l’assessore Ilarda – esso rappresenta un importante passo verso l’integrazione attraverso opere di solidarieta’”.
“I nuovi criteri di impiego di questi finanziamenti – dice Marianna Caronia componente della Commissione Bilancio dell’Ars – garantiscono ricadute nel territorio e crescita della solidarieta’ e delle relazioni internazionali come questo progetto dimostra.
Anche per questo si punta all’incremento del capitolo di spesa attraverso un emendamento al bilancio di previsione 2009 attualmente in discussione in commissione”.
L’ambulatorio sara’ in funzione, ogni giovedi’ pomeriggio, dalle 14 alle 18, a partire dal 7 maggio e offrira’ assistenza sanitaria gratuita alle mamme e ai bambini immigrati. Sara’ presente un e’quipe di ginecologi, ostetrici e pediatri, con il supporto di una mediatrice culturale.
“La peculiarita’ di questo ambulatorio – dice il primario del dipartimento Ostetricia e Ginecologia, Maria Rosa D’Anna – e’ da ricercare proprio nel fatto che l’assistenza e’ garantita allo stesso tempo a mamme e bambini. In altri ambulatori si garantisce o l’assistenza ostetrica e ginecologica o quella pediatrica e neonatologica”. Per informazioni e prenotazioni e’ possibile telefonare al numero 327.7808251 o scrivere una e-mail a: ospedaleinterculturale@gmail.com.

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18 Aprile 2009, 17:28

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