01 Luglio 2013, 17:53
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PALERMO – Sposarsi all’estero? E’ la moda degli ultimi anni con più di 6 mila stranieri che solo lo scorso anno hanno scelto l’Italia come meta per pronunciare il fatidico ‘sì’. A volte spendendo anche cifre rilevanti e generando un fatturato diretto ed indotto per il segmento del wedding tourism di oltre 315 milioni di euro solo nel Belpaese. Un tendenza in crescita su cui anche il Comune di Palermo vuole iniziare a investire. Nell’ambito delle azioni individuate dall’Authority del Turismo, infatti, in questi giorni il Comune di Palermo ha lanciato il progetto “I Do” per trasformare la città in una “Destination Wedding” per il mercato giapponese, americano ed europeo.
Il progetto è rivolto a quelle coppie che decidono di celebrare il rito in una città diversa da quella di residenza. Il Comune da infatti la possibilità di vivere il giorno più importante della vita dei futuri sposi in una delle tante location di prestigio che offre il capoluogo siciliano. Oltre alle due sedi preposte per la celebrazione di matrimoni civili, i locali della Real Fonderia e la Chiesa (sconsacrata) di San Mattia di prossima apertura, infatti, la coppia potrà sceglierne di inedite. E tra qualche mese potrebbe esserne pronta anche un’altra, immersa nel parco della Favorita. Basta solo coordinarsi con gli uffici comunali che si occupano del progetto per scegliere il posto giusto.
Ma c’è una novità rispetto a progetti analoghi sviluppati da altri comuni italiani: l’opportunità per la coppia di piantare un albero nel Parco della Favorita, nell’area attrezzata del Piazzale dei Matrimoni. Per l’occasione, il Comune di Palermo sottoscriverà con i due sposi un “contratto di adozione”, con cui si impegna a fornire ogni anno foto e informazioni sullo status dell’albero. Informazioni che saranno inviate, in occasione dell’anniversario, insieme agli auguri via e-mail. “Il progetto di wedding tourism – osserva Giuseppe Barbera, assessore Verde e Spazi Pubblici – si inserisce appieno nel piano di rilancio del Parco della Favorita. Anche grazie al pay-off ‘Un amore di città dov’è bello metter radici’ speriamo di catturare l’attenzione dei mercati esteri”. E in effetti, l’iniziativa punta a stimolare un rapporto di fidelizzazione con la coppia riprendendo la formula con cui nel mondo anglosassone gli sposi esprimono il loro ‘sì’, ovvero “I Do”. E dunque, mutuando questa formula, il logo “Palermo I Do” viene esteso come consenso a tutta la città. “La richiesta da parte dei futuri sposi – spiega Giusto Catania, assessore Servizi Anagrafici e Stato Civile – dovrà in questa prima fase essere inviata all’indirizzo e-mail authorityturismo@comune.palermo.it e corredata da un nullaosta fornito dalla coppia e rilasciato dalle Autorità competenti del Paese di provenienza. Eventuali altre procedure e informazioni saranno pubblicate e rese scaricabili nell’area turismo del sito del Comune di Palermo che sarà on line a breve. Intanto l’Ufficio di Stato Civile si è attrezzato per questo servizio disponibile anche in diverse lingue”.
“In questo modo – sottolinea Francesco Giambrone, assessore al Turismo e alla Cultura – continuiamo il percorso intrapreso dall’Authority impegnata ad individuare nuove nicchie e segmenti di mercati fino ad oggi poco sviluppati che potranno rivelarsi fondamentali per la crescita della città come destinazione turistica”. “Il varo del progetto ‘I Do’ – evidenzia Toti Piscopo, uno dei quattro componenti dell’Authority del Turismo – dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la trasversalità del settore turistico con la totale interazione tra gli assessorati al Turismo e cultura, Verde Pubblico, e Servizi anagrafici e stato civile. In questi mesi abbiamo lavorato in un clima di piena collaborazione per realizzare questa innovativa forma di co-marketing in cui il Comune diventa partner strategico degli operatori privati offrendo dei servizi con un alto livello di attrattività che possono essere usati dagli operatori come valore aggiunto per fronteggiare l’attuale situazione di crisi. Ovviamente – conclude Piscopo – puntiamo sui mercati internazionali ed anche quello nazionale di fascia medio e medio-alta” Il materiale informativo, che è già disponibile in italiano, inglese, francese e spagnolo e presto anche in tedesco, russo e cinese, verrà distribuito tramite i canali telematici agli agenti specializzati in questo specifico settore turistico di tutto il mondo, mentre sono in corso contatti con i tour operator e le compagnie aeree per offrire ai futuri sposi pacchetti commerciali integrati.
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01 Luglio 2013, 17:53