30 Marzo 2012, 14:27
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Circa trecento euro a testa. Tanto dovranno sborsare i palermitani in seguito alla stangata fiscale varata dal Consiglio comunale. Con l’istituzione dell’Imu e con il raddoppio dell’addizionale Irpef (+106%, per la precisione), infatti, Palazzo delle Aquile conta di intascare 192 milioni di euro. L’erede della vecchia Ici frutterà 166 milioni; dall’Irpef, invece, si stima un incasso di 26 milioni. Ma quanto pagheranno i cittadini nello specifico? Ecco alcuni esempi.
Prendiamo il caso di un immobile di 130 metri quadrati, della categoria A/2, con classe 9, con un nucleo familiare formato da padre, madre e due figli e una rendita di 650,74 euro. Con la nuova Imu sulla prima abitazione, che ha un coefficiente a 160, un’aliquota del 4,8 per mille e un valore imponibile Ici pari a 109.324,32 euro, arriviamo a una spesa totale di 224,76 euro da ripartire in due rate da 112,38 euro l’una.
Applicando allo stesso immobile l’Imu sulla seconda casa, le cifre variano sensibilmente. L’aliquota sale al nove per mille, vi è un’equiparazione tra Ici lorda e Ici netta, con quest’ultima pari a 983,92 euro, sempre da dividere in due rate da 491,96.
Un salasso rispetto a quando era in vigore la vecchia Ici, che prevedeva un coefficiente pari a 100, un valore imponibile di 68.327,70 euro, un’aliquota al sette per mille, per una spesa totale di 478,29 euro (due tranches da 239,15).
Aumenti anche per quanto concerne l’addizionale Irpef, come dicevamo prima più che raddoppiata. Su un reddito da 20.000 euro si passa da 80 a 160 euro; con un imponibile pari a 30.000 euro si va da 120 a 240 euro; per un reddito da 40.000 euro la spesa varia da 160 a 320 euro.
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30 Marzo 2012, 14:27