20 Settembre 2010, 07:05
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Mica per imitare Zeman che dopo una derby romano perso atrocemente dichiarò: “Iochiamo bene, tranquilli tifosi”, mica per l’ottimismo controcorrente, è che ne siamo convinti: il Palermo uscirà prestissimo dalle secche in cui è impelagato e ci regalerà un’annata discreta.
Non siamo affatto impazziti. Sappiamo bene com’è la situazione, conosciamo la scarna aritmetica, sì, veniamo da una sconfitta. Ma proprio il modo in cui tale sconfitta è maturata lascia che il cuore canti sommessi inni di speranza.
L’analisi di Palermo-Inter è presto shakerata. Inizio catastrofico. I giovanotti rosanero, al cospetto di cotanti campioni, si sono intimiditi e arresi. Sarebbe arrivata una messe nemica di gol, senza la provvidenziale confusione di Diego Milito. Poi, il vantaggio che ha corroborato i nostri eroi. Da quel momento, fino a metà del secondo tempo, l’Inter quasi non l’ha vista più. Gli orrendi peccati sotto porta di Bacinovic ed Hernandez hanno permesso la rimonta nerazzurra. Benitez purtroppo ha capito al volo e ha sistemato Eto’o più vicino a Sirigu. Passato in svantaggio, il Palermo dei minorenni non si è arreso. Ha preso un palo con Pastore e solo la cataratta dell’arbitro ha impedito che fosse fischiato almeno uno dei tre rigori che abbiamo visto negati sul campo.
Perciò animo, presidente Zamparini giustamente adirato (no, non furioso) con l’universo intiero. E animo pure a Delio Rossi che abbiamo notato in sindrome depressiva durante la conferenza stampa. La sua squadra è ricca di talenti giovani che devono maturare. Rossi stesso è il miglior allenatore possibile per la missione obbligata. Miccoli sta per tornare. E – se il morale regge – a Torino non si perde. Scommettiamo?
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20 Settembre 2010, 07:05