31 Marzo 2014, 17:26
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PALERMO – Assolto anche in appello. Lo chef Natale Giunta era accusato di avere offeso e percosso un suo cliente, l’avvocato Roberto Indovina che, il giorno del suo matrimonio, vide andare a rotoli il banchetto di nozze per colpa di un black out. Al Charleston, insomma, andò via la luce nel bel mezzo dei festeggiamenti.
Secondo l’accusa, alla richiesta di chiarimenti da parte dell’avvocato Indovina, lo chef avrebbe reagito in maniera energica e offensiva. In primo grado Giunta è stato assolto con la formula per non avere commesso il fatto. Ora, invece, l’assoluzione è arrivata sulla base del comma II dell’articolo 530 e cioè quando la prova viene ritenuta “insufficiente o contraddittoria”.
Sulla contraddittorietà e la non credibilità della parte civile, e cioè di Indovina, aveva puntato il difensore di Giunta, l’avvocato Stefano Santoro, secondo cui “lo sposo” avrebbe avuto tutto l’interesse a non saldare il debito per le spese del banchetto. Era stata la Procura generale a fare ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Giunta su istanza dell’avvocato Marco Martorana che difendeva Indovina e che a sua volta aveva presentato appello. Il legale oggi spiega che “correttamente il giudice di appello si è discostato dalle considerazioni del giudice di primo grado che aveva definito ‘temerararia’ la querela di Indovina e ha, invece, assolto Giunta sulla base del 530 comma II”. A differenza di quanto deciso in primo grado, inoltre, Indovina non dovrà pagare le spese processuali.
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31 Marzo 2014, 17:26