14 Febbraio 2023, 05:15
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CATANIA. “Essere eletta dal Parlamento in seduta comune quale componente del Consiglio Superiore della Magistratura per me è stato un grande onore che mi ha gratificato di tutti i sacrifici fatti in questi anni di carriera professionale e, nel mio piccolo, anche politica. E so bene che si tratta anche, e soprattutto, di una grande responsabilità”.
L’avvocato paternese Rosanna Natoli non ci gira troppo attorno. Fuori dalla formalità delle parole e dal rito dell’intervista, la sensazione che trasferisce è quella di una determinazione che racconta l’intento di chi – dalla Sicilia verso il continente – è già rigorosamente al lavoro.
“Mi permetta di dire una cosa – prosegue la Natoli -. Questo Consiglio si vuole distinguere e vuole essere di rottura con il precedente che è balzato agli onori della cronaca principalmente per le squallide vicende di spartizione degli incarichi direttivi e semidirettivi più che per il lavoro fatto. Palamara docet.
Già appena insediato il Consiglio ha dato un primo segnale di serietà e di voglia di lavorare omettendo di prevedere nel calendario la cosiddetta settimana bianca, che prima, essendo riservata allo studio ed alla redazione degli atti, consentiva ai Consiglieri di non essere presenti alle commissioni. L’impegno che abbiamo già assunto è stato quello di smaltire l’arretrato il più presto possibile e dare le giuste risposte a chi amministra la giustizia”.
Da componente laico, Rosanna Natoli è stata eletta in quota FdI con il Parlamento convocato in seduta plenaria. Non è l’unica figura etnea che entra a far parte del Csm: assieme a lei c’è, infatti anche Felice Giuffrè. E tra i togati, pure il magistrato Marco Bisogni.
Già nel corso della prima seduta del Consiglio, la Natoli è stata eletta Vice presidente della Commissione Disciplinare, che si occupa dei procedimenti disciplinari a carico dei Magistrati, e, successivamente, nominata Presidente dell’Ottava Commissione che si occupa della Magistratura Onoraria.
“Per anni ho lavorato fianco a fianco con i Vice procuratori onorari, i Giudici onorari di Pace, Giudici onorari del Tribunale, Giudici di Pace: ne conosco bene le problematiche. Per cui darò tutta me stessa affinché vengano garantiti i loro diritti. Nel merito, le dico che è già pronto il Bando per coprire i posti vacanti dei Giudici di Pace e VPO. Subito dopo inizierò a lavorare alla seconda tranche di stabilizzazioni, previste già dalla Legge Cartabia”.
Oggi come ieri, c’è da tracciare un confine tra efficienza ed una questione morale tutta da recuperare. Un pulpito di decenza. Un sussulto d’orgoglio necessario alle sorti stesse di Palazzo dei Marescialli: “Sicuramente c’è tanto da lavorare anche per ricoprire i posti vacanti al comando delle Procure più importanti – conclude Rosanna Natoli -: ma la scelta non sarà legata a politiche clientelari. Bensì al merito ed ai titoli posseduti”.
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14 Febbraio 2023, 05:15