19 Aprile 2015, 19:59
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CATANIA.È arrivata a mezzanotte in punto la nave con i sopravvissuti alla tragedia. Ad accogliere i migranti c’erano i volontari della Croce rossa, personale medico e di Polizia giudiziaria. Le operazioni sono procedute a rilento.
“Dinanzi a quest’ultima e più grave strage in mare, cos’altro deve accadere prima che l’Unione Europea dia prova di esistenza in vita? Serve, finalmente, una politica migratoria comune per assicurare accoglienza e integrazione ai profughi, ma anche per combattere il racket degli sbarchi”. Fanno appello alla “mobilitazione umanitaria dei catanesi” i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Giacomo Rota, Rosaria Rotolo e Fortunato Parisi che hanno organizzato per domani alle 19 in via Etnea dinanzi Palazzo Minoriti, sede della Prefettura, una fiaccolata “di protesta e proposta”. I tre esponenti sindacali spiegano: “Con questo sit-in, vogliamo dare voce ai sentimenti di lutto che lavoratori e cittadini stanno provando dinanzi a notizie e immagini di questa immane tragedia nel Mediterraneo. Cgil, Cisl e Uil esprimono solidarietà alle famiglie delle vittime, ovunque esse siano, e gratitudine ai soccorritori. Intendono, inoltre, manifestare sostegno alla magistratura e particolarmente alla Procura di Catania, impegnata in una difficile inchiesta internazionale contro i trafficanti di esseri umani”. Concludono Giacomo Rota, Rosaria Rotolo e Fortunato Parisi: “Facciamo nostre le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per il quale la morte di centinaia di profughi manifesta la totale insufficienza delle iniziative assunte fin qui dalla comunità internazionale. Con Mattarella chiediamo che la sensibilità verso i diritti umani prevalga sull’indifferenza, sul cinismo! Da Catania, terra di emigranti e immigrati, i sindacati sollecitano all’Unione Europea misure concrete già dal Consiglio straordinario in programma giovedì, perchè il Mediterraneo torni a essere mare di vita, di speranze e di progresso!”.
Azione Civile Catania aderisce ed appoggia tutte le manifestazioni indette nelle prossime ore e nei prossimi giorni in conseguenza della piú grande tragedia mai verificatasi nel Mediterraneo. Ieri si parlava di 700 morti, oggi siamo vicini ai 1.000. “L´occidente dovrebbe vergonarsi”, è il grido d´indignazione e di dolore del Presidente di Azione Civile. Siamo sinceramente nauseati dall´ipocrisia dei governi occidentali che hanno posto tutti i mezzi e che sono la vera causa del verificarsi di queste tragedie, salvo esternare finto cordoglio e solidarietá. Chi ha fomentato le guerre in Africa e nel Mediterraneo ? Chi ha finanziato l´Isis, ? Chi ha depredato l´Africa ? Chi ha causato fame e povertá che sono le vere ed autentiche ragioni di fuga dei migranti ? Oggi Catania è a lutto, la Sicilia tutta è a lutto. L´indignazione e lo sgomento per la perdita di ogni senso di umanitá da parte della classe politica assume dimensioni planetarie. Queste tragedie dimostrano il fallimento dell´Unione Europea, nata per i popoli e diventata serva delle banche. Questo è ció che accade quando la finanza governa la politica e non viceversa. Questa è l´Europa di oggi. A vent´anni dalla morte di Ilaria Alpi non sappiamo ancora la verità sul traffico d´armi da lei scoperto. Esigiamo che l´Europa sia per le persone, che si aprano corridoi umanitari, che si ponga fine ad una politica miope in grado di intervenire solo di fronte a situazioni d´emergenza, che si attuino vere politiche per la pace. Di fronte a tragedie di queste proporzioni nessuno mai potrá nascondersi dietro a un “Noi non sapevamo”. Infine, invitiamo il sig. Salvini ad iniziare un percorso di storia del novecento per apprendere che i veneti furono tra le prime popolazioni che emigrarono nelle terre d´oltreoceano.
“I sopravvissuti al naufragio a largo della Libia sono solo uomini. Al momento un unico testimone ha parlato di 200 donne e 50 bambini tra le vittime”. Lo ha affermato il procuratore di Catania Giovanni Salvi precisando anche che “al momento non sappiamo se tra i sopravvissuti ci siano anche scafisti”. Il magistrato ha precisato che certamente “non lo è il migrante ricoverato nell’ospedale Cannizzaro di Catania”. “Non ci risulta che ci siano collegamenti con la mafia nel traffico di migranti, ma c’è l’ipotesi di reato sullo sfruttamento degli affari nella gestione dei centri accoglienza”. Lo ha detto il procuratore di Catania Giovanni Salvi, sottolineando che “non ci sono collegamenti tra l’inchiesta sul naufragi e quella della procura di Palermo che ha portato all’esecuzione di provvedimenti restrittivi al Cara di Mineo”.
Amal Thisserra (consigliere comunale aggiunto della Città di Catania): “Attivare immediatamente un corridoio umanitario. Basta con l’ipocrisia da parte delle istituzioni. Mi corre l’obbligo di specificare, dissipando ipocrisie e ignoranza,che le vittime copiose del mare non sono migranti ma profughi e perseguitati di guerra». È quanto dichiara Amal Thisserra,consigliere comunale della città di Catania e rappresentante della comunità dei migranti, dopo l’ennesima sciagura avvenuta ieri nel Mar Mediterraneo. «Non vanno generalizzate le situazioni ma bisogna riconoscere che c’è una guerra in atto e che pertanto le misure e le dinamiche politiche-sociali vanno concordate su scenari mondiali.Fino a quando resteremo a guardare con indifferenza e noncuranza questo genocidio che trova la sua tomba in mezzo al mare? Chiedo con fermezza che venga riconosciuto lo stato di guerra da parte dell’Europa tutta e che venga attivato immediatamente un corridoio umanitario volto alla sussistenza e salvaguardia delle vittime di guerra”. Il consigliere Thisserra lancia anche un appello alle istituzioni: “Bisogna uscire dall’apatia e dall’indifferenza. Il comune di Catania, il governo e l’Unione Europea non possono comportarsi con ipocrisia. È necessario scrivere, una volta per tutte, la parola “basta” su questo assurdo morire”. Dopo l’ecatombe più grave finora registrata, Thisserra esprime il suo cordoglio alle vittime: “Non mi sono rimaste più lacrime. Le ho finite tutte. Una per ogni fratello che ho perso in mare, una per ogni bambino che non vedrà sorgere l’alba di un futuro negato. Mi chiedo per colpa di chi”.
LA DIRETTA DELLA CONFERENZA STAMPA DI SALVI
16.38. Ancora il procuratore Salvi: “La decisione di portare le salme è stata presa dalla Guardia Costiera che ha interpellato noi”.
16.37. Salvi: “I superstiti sono tutti uomini”
16.34. Salvi: “Le richieste di estradizione per le persone che si trovano in Egitto sono due: un’organizzazione si occupa della gestione delle navi madre”.
16.27. Salvi: “Anche durante Mare Nostrum ci furono terribili tragedie, ma ci consentiva interventi più rapidi”
16.26. Salvi: “Il relitto si trova a 73 miglia dalla Libia. E’ possibile che l’imbarcazione sia partita dall’Egitto per poi andare a raccogliere i migranti nelle varie coste”.
16.25. Il procuratore Salvi: “Nel 2014 abbiamo ottenuto 100 condanne in primo grado non di semplici scafisti ma di organizzatori del traffico di esseri umani”
16.20. Ancora Salvi: “Verificheremo quali sono le cause del naufragio”.
16.18. L’affondo del procuratore di Catania sulla missione Triton: “Frontex e Triton sono meno idonee di Mare Nostrum. Noi avevamo la possibilità di operare a ridosso delle coste libiche assicurando alla giustizia gli scafisti. Adesso il salvataggio dipende dalle navi mercantili che non hanno mezzi idonei di soccorso”.
16.15. Ancora il procuratore Salvi: “Secondo quanto ha riferito il superstite ci sarebbero stati due piani dentro la nave in cui sarebbero stati rinchiusi i migranti. Non abbiamo foto della nave che si inabissata”.
16.03. E’ iniziata la conferenza stampa del Procuratore Salvi sull’indagine. “Abbiamo dato priorità al recupero dei corpi – ha detto. La fase di interlocuzione con i sopravvissuti è iniziata da poco. Stiamo verificando le dichiarazioni del superstite che abbiamo interrogato ieri”.
15.08 Le condizioni di salute del migrante sopravvissuto al naufragio in Libia e ricoverato da ieri nell’ospedale Cannizzaro di Catania “sono buone”. Lo precisano dalla direzione sanitaria dell’azienda, sottolineando che il paziente è “un uomo di 33 anni proveniente dal Bangladesh”. “L’uomo ha riferito – si spiega dalla direzione sanitaria del Cannizzaro – di avere un trauma toraco-addominale e ieri è stato sottoposto a tutti gli accertamenti diagnostici. E’ ricoverato in via precauzionale nel reparto di malattie infettive ma non presenta alcun tipo di patologia infettiva. Era molto provato e la notte scorsa ha riposato bene. Le sue condizioni di salute sono buone”.
15.07. Caritas Catania non si sottrae all’impegno al fianco dei migranti. Su sollecitazione dell’assessore al Welfare, Angelo Villari, del Comune di Catania, fornirà le cena e il vestiario necessario per i migranti che arriveranno in serata al porto di Catania. Già nei giorni scorsi in concomitanza con l’incremento degli sbarchi sono stati potenziati i servizi ed aumentati i pasti giornalieri alla mensa dell’Help Center: serviti fino a 450 coperti a sera.
Sull’ennesima tragedia don Piero Galvano, direttore Caritas, così ha commentato: “Le responsabilità e la cause sono da ricercare nelle scelte dei governi europei di aver destabilizzato il Nord Africa – tra cui la Libia – ed altri paesi del Medio-Oriente, in nome della democrazia. Mentre le vere finalità erano economiche. Dopo aver causato queste tragedie l’Europa, poi, è rimasta indifferente negando aiuto alle popolazioni in fuga dalle guerre”.
12.00 “I superstiti del naufragio in Libia dovrebbero arrivare a Catania questa sera”. E’ la previsione di Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, fatta con i giornalisti nel porto del capoluogo etneo. “I cadaveri – ha aggiunto – sono stati sbarcati a Malta e resteranno lì”. Secondo Sami, a bordo del peschereccio “secondo alcuni testimoni ci sarebbero state più di 700 persone. I sopravvissuti del naufragio in Libia dovrebbero stare tutti bene. Anche il migrante ricoverato a Catania, un ventitreenne del Bangladesh, ha una polmonite pregressa e sta migliorando. Nessuno è in pericolo”.
L’Alto commissariato per i rifugiati dell’ONU ha, poi, proseguito: ”Siamo molto preoccupati. Ci sono qualche centinaio di migliaia di persone, e il dato è ottimistico, che sarebbero pronte a partire sulle spiagge del Nord Africa. Alcuni di questi cercheranno di arrivare in Europa ed è meglio quindi mettere in piedi subito una strategia per affrontare tutto questo. In Europa 28 Stati membri possono gestire l’accoglienza di alcune centinaia di migliaia di persone. L’ultima grande tragedia in Libia dimostra che c’è stato “un salto di crudeltà da parte delle organizzazioni criminali. Hanno fatto un salto terribile adesso nel più breve tempo possibile devono mettere in mare il maggior numero di migranti, la loro tecnica è raccogliere e gettare in mare le persone per poi cominciare daccapo. A loro non interessa se arriveranno vivi o morti”.
“Qui in Sicilia c’é un popolo afflitto per il dolore di questi fatti. Queste cose ci sconvolgono, ci addolorano però ci indignano anche. Ho già lanciato l’idea di un Consiglio d’Europa che si deve svolgere in Italia, anzi in Sicilia, perché dobbiamo finirla con le lacrime di coccodrillo commissari europei che vengono ad ogni ecatombe a piangere mentre abbiamo bisogno di misure concrete ed efficaci che possano servire a risolvere il problema”. Lo ha affermato il Presidente della Regione Rosario Crocetta in merito all’ultima tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia parlando con i giornalisti a margine di un incontro a Catania. Per Crocetta inoltre “non bisogna dimenticare gli aiuti ai Comuni siciliani, soprattutto quelli piccoli, che si trovano a dover gestire il problema dei minori non accompagnati e non possono pagare loro i costi previsti dal ministero”. “Questo – ha concluso – é un problema nazionale ed europeo che non può gravare sui patti di stabilità e sulle spese dei comuni”.
11.30. Proseguono le indagini senza sosta della Procura di Catania: da Malta arriveranno atti importanti, tra cui un documento d’identità recuperato da una motovedetta, che si aggiungeranno ai tanti elementi e soprattutto testimonianze raccolte da Guardia Costiera e Squadra Mobile.
LA CRONACA DI IERI. Una tragedia terribile, come mai era accaduto nel Canale di Sicilia. A Catania è lutto cittadino. Uno dei 28 superstiti del terribile naufragio nel Canale di Sicilia è arrivato all’ospedale Cannizzaro, e ha raccontato alla Squadra mobile: “A bordo eravamo 950, c’erano 40-50 bambini e circa 200 donne”. Nelle prossime ore dovrebbe approdare la nave della marina militare con a bordo gli altri 27 sopravvissuti. Il recupero delle salme è ancora in corso.
La Croce Rossa sezione di catania ha attivato un’email per favorire il ricongiungimento famigliare. Il presidente del comitato provinciale etneo, Stefano Principato, ha comunicato il numero telefonico al quale risponderanno operatori italiani e mediatori culturali in arabo e senegalese. Il numero è 3893432063, attiva anche un’email rfl@cricatania.it
I famigliari e i prossimi congiunti di coloro che erano a bordo del peschereccio affondato, potranno chiedere informazioni sui dispersi di questa terribile tragedia.
Numerose associazioni e soggetti politici si stanno mobilitando. Un appello sottoscritto fino ad ora da Anpi, Arci e Arcigay di Catania, Catania Bene Comune, Collettivo Politico Experia, Gapa, I Siciliani giovani, I Cordai, Rete antirazzista catanese, Rifondazione comunista, Unione degli Studenti, ha indetto una manifestazione che si terrà mercoledì alle 18 in Piazza Stesicoro. Domani, alle 8, è previsto un presidio nel porto.
La Procura -ha spiegato l’Ansa- ha aperto un’inchiesta sul naufragio, i reati ipotizzati dal procuratore Giovanni Salvi sono naufragio e omicidio colposo plurimi.
Il sindaco di Catania Enzo Bianco ha proclamato per il lutto cittadino per ricordare i migranti vittime del naufragio: le bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea negli uffici pubblici saranno esposte a mezz’asta e saranno sospese tutte le manifestazioni pubbliche.
“Spero almeno che quest’ennesima, immane tragedia dei migranti, la più grande a memoria d’uomo, risvegli la coscienza dell’Europa”, ha detto Bianco.
“Troppo a lungo, con un cinismo inaccettabile – ha aggiunto – il nostro continente e le sue istituzioni si sono voltati dall’altra parte, ignorando un problema esplosivo. Il dramma dei migranti non è un’emergenza improvvisa; è un colossale problema con cui ci dovremo confrontarci per anni. Non va ignorato e scaricato sulle spalle delle città e delle regioni di frontiera; questi mesi noi, comunità siciliane, ci siamo sentiti drammaticamente soli”.
“Bene ha fatto oggi il premier Renzi – ha proseguito Bianco – a chiedere finalmente un vertice europeo, che dovrà essere operativo e le cui scelte non potranno essere fermate dalla paura del risveglio di reazioni xenofobe nelle regioni e nei paesi più ricchi. Ho chiesto nei giorni scorsi a Bruxelles, come capo della delegazione italiana del Comitato delle Regioni europee, del problema di affrontare il problema con proposte concrete. Lo stesso ho fatto con il Parlamento europeo. Se non reagiremo in modo adeguato – ha concluso Bianco – l’Europa avrà sulla coscienza questo dramma”.
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19 Aprile 2015, 19:59