07 Ottobre 2010, 18:30
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E’ come se nulla fosse accaduto, come se non ci fosse di mezzo l’urto che ha spaccato in due un giorno di sole, un posticipo d’estate. Fisicamente. I giornali l’hanno scritto in tutte le salse. “La donna è stata decapitata”, tranciata dal Tir spiaggiato sulla sabbia di Mondello. Forse non c’era bisogno di piantare nella ferita un aculeo in più, con un particolare in fondo irrilevante. La notizia è nella morte di Maria Claudia Pensabene, la nonna coraggiosa che ha salvato i suo nipotini dalla morte, scansandoli all’arrivo di una motrice impazzita. Non sarebbe stato più delicato evitare di entrare nei dettagli? Mondello, intanto, chiude gli occhi, si tappa le orecchie, desidera scordare, parenti stretti a parte. Mondello vuole camminare sugli ultimi scalini dell’infinita estate siciliana. La strada racconta la normalità, non l’abuso invincibile della sera prima.
La staccionata spezzata dalla motrice è al suo posto, risorta. “Sarà che i proprietari del lido non conoscevano la signora Pensabene – commenta l’edicolante – ma tutta la comunità di Mondello è rimasta sorpresa dalla velocità con cui hanno rimesso tutto in ordine, come se niente fosse successo”. Ci sono i soliti giovani e i soliti vecchi. Cercano frescura e riparo i secondi. I primi si scaldano agli ultimi bagliori di una lunghissima stagione declinata in un caldo ottobre. La morte non è contemplata, è un convitato scomodo.
In viale Regina Margherita, al numero 32, il cancello è semichiuso. A due passi c’è piazza Caboto, fanosa tra gli stravaganti del web per la presunta presenza di una villa fantasma. La riconosci subito la casa degli spettri. Ha la cassetta postale devastata, le imposte sgangherate e un’aria discretamente horror. Al numero 32 di viale Regina Margherita, in una stanza addobbata con i candelabri funebri di prammatica, c’è la salma di Maria Claudia Pensabene, mentre fuori una piccola folla muta è raccolta nel cortile. Il cane è rannicchiato in un angolo, con gli occhi umidi. “Maria Claudia era una persona solare, splendida – dice un amico di famiglia, all’uscita dal cancello –. La sua vita era interamente dedicata ai suoi nipotini. Mi creda, non si tratta di una frase di circostanza, davvero nessuno avrebbe potuto dire niente di male su di lei. Ha attraversato le sue difficoltà, ha cresciuto i suoi figli da sola e adesso viveva solo per i nipotini, erano la sua gioia. Finire i propri giorni investiti da un Tir sulla spiaggia di Mondello, è davvero una cosa impensabile”.
Un fatto talmente incredibile da creare uno sgomento capace di inghiottire l’estate al tramonto, come un drago, come un’apocalisse. Per questo è necessario andare oltre e dimenticare in fretta. Per questo sulla staccionata di Mondello, sulla sabbia, nel posto di nonna Maria, non c’è nemmeno l’ombra di un fiore.
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07 Ottobre 2010, 18:30