25 Novembre 2013, 13:03
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PALERMO – La crisi del commercio e del turismo colpisce anche nel 2013 la provincia di Palermo: nei primi 10 mesi di quest’anno si sono registrate 1002 chiusure di imprese. E sempre la provincia del capoluogo dell’Isola è in testa alla classifica regionale per il record negativo di cessazioni di attività nel settore alimentare: oltre cento imprese hanno calato la saracinesca. A fornire i dati l’osservatorio di Confesercenti che a livello nazionale, da gennaio a ottobre, ha registrato la cessazione di 60 mila aziende. In Sicilia si sono rilevate le perdite di imprese di maggiore consistenza.
“Se da un lato – commenta il presidente di Confesercenti Palermo, Mario Attinasi – assistiamo ad un piccolo ma incoraggiante segnale di ripresa (da gennaio ad ottobre sono nate 543 nuove imprese nel settore del commercio e del turismo), dall’altro ci ritroviamo a fare i conti con le banche, col sistema fiscale e con le pubbliche amministrazioni. Punto centrale – spiega Attinasi – è ad esempio l’accesso al credito. Gli istituti bancari devono tornare a dare fiducia alle imprese. Va poi rimodulato il sistema fiscale e contributivo. Con la crisi che viviamo è divenuto insostenibile. Le imprese non riescono a pagare oggi neanche i propri contributi. Infine il rapporto tra le pubbliche amministrazioni e le imprese. Le aziende hanno bisogno di un supporto, di un sostegno concreto. Spesso per regolamenti e leggi ormai inadeguate e obsolete le pubbliche amministrazioni finiscono, invece, per danneggiare la vita stessa delle imprese”.
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25 Novembre 2013, 13:03