05 Ottobre 2013, 19:07
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PALERMO – La commissione affari istituzionali è esplosa proprio sull’affaire Irsap. Un affare che ruota attorno al consiglio di amministrazione, approvato, forse per la prima volta nella storia, senza nemmeno un voto a favore da parte dei parlamentari regionali. Insomma, nomine che passano senza che nessuno le avesse mai apprezzate. E “salvate” dalla fedelissima astensione del presidente Marco Forzese, anche per questo messo in un angolo dai commissari che lo hanno, di fatto, sfiduciato.
Ma perché i deputati si erano schierati compatti e in maniera bipartisan contro quelle nomine? Perché, insomma, questa ostilità nei confronti della designazione da parte del governo regionale e delle associazioni di categoria di Rosario Andreanò (scelto dal governo) di Rosa Montalto, commercialista palermitana, di Filippo Ribisi presidente di Confartigianato Sicilia e di Giuseppe Russello? Una prima spiegazione emerse già in quelle concitate ore che portarono prima all’autosospensione poi sfociata in dimissione dalla prima commissione di nove su quindici deputati.
“Non si è mai visto un cda approvato – ha commentato il deputato Pd Mario Alloro – senza nemmeno un parere favorevole. Un fatto che si aggiunge al voto unanime dell’Ars sull’ordine del giorno che prevedeva la sospensione delle nomine”. Il “no” dei deputati era fondato però su alcuni dubbi riguardanti i titoli posseduti dai componenti del cda. Requisiti ben definiti da una legge del 1997, ignorata in questo caso dal governo. “Il presidente della Regione – ha attaccato Santi Formica, della Lista Musumeci – da un lato predica legalità e trasparenza e dall’altro lato agisce nell’illegalità violando le leggi per le stesse nomine e la trasparenza tanto declamata”. La legge cui si fa riferimento, disciplina i titoli necessari per far parte dei cda di enti regionali. Tra questi, quantomeno, una laurea nel settore di riferimento.
E i dubbi sollevati allora dai deputati non sembrano così infondati. Almeno dando una occhiata ai curricula giunti in Commissione. Rosario Andreanò, come detto, è stato scelto direttamente dal governo tra quei “soggetti aventi particolare e comprovata esperienza nel settore delle attività produttive”. Un’esperienza che dovrebbe emergere da un curriculum un po’ misterioso. Le sue esperienze lavorative (ma non solo quelle, come vedremo) terminano nel 2011. Da quel momento in poi, non si hanno particolari notizie sulle attività di Andreanò. Che negli ultimi mesi è stato uno degli animatori del circolo del Megafono a Mistretta, nel Messinese, a pochi chilometri da Tusa, cittadina scelta dal governatore come suo quartier generale.
Partiamo da una certezza. Andreanò è un geometra che ha ricevuto, negli anni, vari incarichi in provincia di Messina. Ha lavorato negli anni novanta e nei primi del duemila in società private edili e metalmeccaniche. Ma ecco anche qualche esperienza alla Regione, come commissario del consorzio di ripopolamento ittico “Villafranca-Pace del Mela” o come componente dell’ufficio di gabinetto dell’assessore alla Pesca tra il 2005 e il 2007. Esperienze che, evidentemente, sono apparse sufficienti alla giunta Crocetta per individuare Andreanò tra quelle persone “aventi particolare e comprovata esperienza nel settore delle attività produttive”.
Esperienze non sorrette da una laurea specifica. Ma qui, il curriculum di Andreanò davvero si tinge di “giallo”. Il componente del cda Irsap infatti, si sarebbe iscritto nel 2006 all’Università Guglielmo Marconi di Roma, presso la facoltà di Scienze geo-cartografiche estimative territoriali ed edizilie. All’università telematica a distanza Andreanò avrebbe sostenuto “già 24 esami – scrive nel curriculum – Nell’anno accademico 2011 – aggiunge Andreanò – prevista la laurea”. Un ottimismo mal riposto, pare. Visto che alla fine, della laurea prevista entro il 2011, non si trova traccia. Ma nel curriculum si trova il segno degli altri impegni di Andreanò. Uno su tutti. Nel 1996 il componente del cda che dovrà gestire le Attività produttive dell’Isola ha “conseguito il patentino di allenatore di calcio di terza categoria, con la possibilità di allenare fino la serie C. Nella stagione 2011-2012-2013 – si legge sempre nel curriculum – ha allenato la squadra di calcio di prima categoria di Mistretta. Da due anni guida la scuola calcio bambini del comprensorio Amastratino”. Insomma, un “calcio” alle polemiche. Per la giunta i titoli sono sufficienti.
Nonostante i dubbi sollevati dai deputati. Anche per altri componenti del cda. Nemmeno Rosa Montalto, infatti, è laureata. Perito tecnico commerciale, però, ricopre da anni ruoli apicali alla Camera di Commercio di Palermo, dove ha coordinato anche lo “Sportello legalità” e dove ha ricoperto il ruolo di vicepresidente. Se la Montalto è diplomata, un altro dei componenti del cda, Filippo Ribisi, può vantare, tra i titoli legati alla sua istruzione, un diploma di licenza media, ottenuta nell’anno accademico 70/71. Dal 2009, però, Ribisi è scelto come presidente regionale di Confartigianato imprese. “Tra le attività principali della sua presidenza – si legge nel curriculum presentato in giunta – vanno ricordati il Convegno ‘Rinascimento siciliano’, nel quale Confartigianato propone un progetto di sviluppo della Sicilia nella direzione della riqualificazione del territorio, ai fini turistico/rurali”. Qualche anno fa, Ribisi, in qualità di vicepresidente dell’associazione si era persino battuto contro “l’invasione delle grosse multinazionali nel mercato del post contatore”. La sua attività professionale riguarda l’azienda “Tekno Impianti” di cui è il titolare.
La mosca bianca del cda è invece Giuseppe Russello. Lui la laurea la possiede. In ingegneria meccanica (voto 108/110). Russello è stato indicato da Confindustria, associazione nella quale ricopre – stando al curriculum – il ruolo di vicepresidente a Palermo. Amministratore unico della Omer srl, società che opera nel settore ferroviario e presidente di società “sorelle” in Tunisia e Sud Africa. Il suo legame con l’Irsap è dato anche dall’esperienza ultradecennale all’interno del Consiglio generale dell’Asi di Palermo. Uno di quei consorzi dal cui scioglimento è venuto fuori l’Irsap. Guidato da Alfonso Cicero. Un geometra. Nessuna laurea, nemmeno in questo caso. “Ma Cicero l’esperienza l’ha maturata sul campo”, ha spiegato il presidente Crocetta. E almeno in questo caso, non è un campo di calcio.
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