14 Febbraio 2013, 19:00
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PALERMO – I ventiquattro senatori che assegnerà la Sicilia hanno un peso specifico fondamentale nel contesto nazionale. La coalizione più votata avrà un premio di maggioranza, assegnato a livello regionale, che le consentirà di portare a casa ben quattordici senatori. In Sicilia, gli ultimi sondaggi pubblicati prima del divieto previsto dalla legge, davano un testa a testa fra centrodestra e centrosinistra. I consensi di Rivoluzione Civile, il movimento di Antonio Ingroia, fanno quindi gola ai democratici, perché potrebbero essere decisivi per battere i berlusconiani. E, anche considerato la soglia di sbarramento all’8 per cento, impegnativa per il movimento del pm palermitano, i democratici sperano di intercettare, nel nome del “voto utile”, una fetta di elettori di Ingroia disposti a scegliere almeno sulla scheda per il Senato la coalizione di Bersani.
Domani alla sede regionale del Partito democratico si terrà una tavola rotonda alla presenza di Giuseppe Lupo e del capolista al Senato Corradino Mineo, cui sono attesi anche Sergio D’Antoni e Alessandra Siragusa. E all’incontro, parteciperà il neonato movimento “Futuro domani”, che si propone di far votare Rivoluzione civile alla Camera e Partito democratico al Senato. Ideatore è Carmelo Raffa, responsabile palermitano della Federazione autonoma bancari italiani. “E’ giusto che Rivoluzione civile abbia una rappresentanza alla Camera – dice – garantendo però la governabilità. Bersani ha un programma serio, non sostenerlo significa arrendersi al montismo”. Il sindacalista parla di “diversificazione del voto”. E rilancia: “Abbiamo la volontà che vinca Bersani, una forza come Rivoluzione civile può però garantire una solida e utile forza di opposizione”. Un altro sindacalista che parla di voto disgiunto è Roberto Mastrosimone della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil: “Dico pubblicamente che farò voto disgiunto, ma domani non sarò all’incontro. Chi voterò al Senato? Non Rivoluzione civile perché il suo capolista non mi convince particolarmente, ma non voterò necessariamente il Pd”. L’esponente della Fiom di Termini Imerese precisa però: “Sosterrò il centrosinistra, non possiamo permetterci il ritorno al governo di Berlusconi”.
Non la pensa esattamente allo stesso modo Francesco Cantafia, fuoruscito da Sel che ha da poco aderito a Rivoluzione civile. “Mi piacerebbe fossero molti quelli che votano Ingroia alla Camera intanto. Altri ragionamenti non è il momento di farli”. Ma all’incontro di domani alla sede del Pd andrà o no? “Penso proprio di sì”.
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14 Febbraio 2013, 19:00