03 Gennaio 2017, 11:40
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PALERMO – Se non è una deriva libica quella del Pd palermitano tanto ci assomiglia. Quando sembrava che ormai il partito si stesse ricompattando sulla scelta di sostenere Leoluca Orlando alle prossime amministrative, ecco arrivare i tentativi di smarcarsi dal Professore con una candidatura dem da contrapporgli. Due i nomi testati, attingendo alle professioni e fuori dalla politica, ma con esito negativo.
Un tentativo portato avanti da diverse correnti del partito. In testa i renziani, che sono quelli che più degli altri hanno frenato in occasione dell’ultima direzione sull’ipotesi del patto con Orlando, verso il quale marciava spedito un documento su cui sembravano convergere le altre anime del partito. Un documento che non si è votato dopo che la seduta è stata aggiornata dal segretario cittadino, il faraoniano Carmelo Miceli.
È stato lui a cercare nei giorni scorsi il penalista Nino Caleca, già assessore regionale all’Agricoltura con Crocetta, per proporgli la candidatura a sindaco. Un invito che anche altri, da Lumia a Cracolici e Cardinale, avrebbero rivolto all’avvocato, incassando però il suo rifiuto. Caleca preferisce dedicarsi alla professione e a Livesicilia si dice invece convinto che la migliore opzione per il Pd rimanga quella della costruzione di un’alleanza con Orlando: “In questo momento è prioritario ricompattare la sinistra. Solo una sinistra unita può aprirsi al centro e governare”.
L’altro nome cercato da pezzi del Pd nei giorni scorsi è Vincenzo Morgante. Il giornalista palermitano, a lungo direttore della redazione siciliana Rai, da anni a Roma alla guida della Testata giornalistica regionale del servizio pubblico, è stato invitato da ambienti del centrosinistra a candidarsi. Anche in questo caso però l’invito ha incassato un “no, grazie”.
E così si torna al punto di partenza. L’opzione più forte sul campo resta quella caldeggiata da un pezzo da Giuseppe Lupo e dalla sua Areadem, cioè la costruzione di un’alleanza di centrosinistra con Leoluca Orlando. Anche i circoli cittadini intendono farsi sentire e oggi il circolo Libertà si riunirà presso la sede regionale del partito: pare che anche da quelle parti soffi forte un vento pro Orlando.
Resta da capire, ammesso che alla fine tutti i dem si rassegnino al Professore, se quest’ultimo accetterà l’idea di un’alleanza, che in passato ha detto di non volere. Certo, per il sindaco uscente il sostegno delle liste di centrosinistra potrebbe essere utile per tentare di puntare a quel 40 per cento che gli permetterebbe, in base alla nuova legge, di vincere al primo turno evitando l’incognita di un ballottaggio. Ma il rischio di un gran rifiuto dell’inquilino di Palazzo delle Aquile che lasci il Pd col cerino acceso in mano non è del tutto da escludere e alla luce di questo si inquadrano i tentativi last minute con Caleca e Morgante per una candidatura slegata dal sindaco uscente.
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03 Gennaio 2017, 11:40