06 Novembre 2019, 19:24
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PALERMO – “Portami a casa, portami a casa… qualche volta mi trovate morta, mi danno legnate”, diceva l’anziana ai figli. Aveva la voce flebile, ma la sua richiesta di aiuto era assordante. Dovevano prendersi cura di lei ed invece la casa di riposto gestita dalle suore, a San Giuseppe Jato, era diventata un luogo di sofferenza, fisica e psichica, da cui fuggire.
I carabinieri hanno arrestato le dipendenti Giuseppina Barone, 54 anni, e Francesca Spica, di 60. Ad entrambe, originarie di San Cipirello, sono stati concessi gli arresti domiciliari. L’ordinanza è del giudice per le indagini preliminari Walter Turturici che ah accolto la richiesta del procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e del sostituto Daniela Randolo.
Il 19 agosto scorso i figli dell’anziana di 76 anni si rivolgono ai carabinieri. La madre ha dei lividi nelle mani, nelle braccia e sul volto. Alla casa di riposo si giustificano: la donna deambula a fatica e può succedere che urti contro qualcosa. Strano, però, che i lividi compaiano anche dopo che l’anziana si è fratturata il femore ed è immobilizzata sul letto.
Da qui la decisione di piazzare una telecamera. Un carabiniere si finge parente, entra nella stanza e posiziona l’occhio elettronico sul letto. Tre giorni di riprese: la donna viene schiaffeggiata, le tirano le orecchie, riceve pizzicotti sul naso e sulle natiche, viene imboccata con una tale rapidità da rischiare di strozzarsi e spintonata per farla distendere sul letto. L’anziana ha paura, si copre il volto con le mani.
La telecamera viene scoperta e neutralizzata. I carabinieri ci riprovano e ne piazzano un’altra dentro una radiosveglia. Qualcuno stacca la spina. Nulla possono per fermare la microspia che registra frasi agghiaccianti. Non si sa ancora chi le abbia pronunciate, ma il contenuto è un pugno nello stomaco: “Vedi di dormire rincoglionita… pezzo di troia, certe volte dobbiamo evitare non si sa mai, se ci sono le cimici”.
Non si sbagliavano, le microspie hanno registrato le voci a cui ora bisogna dare un volto. Nel frattempo ai domiciliari finiscono le due donne riprese nei tre giorni di filmati.
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06 Novembre 2019, 19:24