30 Novembre 2012, 20:25
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Caro Direttore, conosco poco Nelli Scilabra, ma la polemica sulla sua nomina – correlata al suo curriculum universitario – accende ancora una volta i riflettori su una grande assente della politica italiana (e siciliana): la Meritocrazia. È sotto gli occhi di tutti che l’affermazione ed il successo nella vita pubblica sono collegati all’appartenenza più che alle capacità personali: conta essere amico (o sodale) di qualcuno e questo consente di fare strada.
È ovvio che tale sistema di selezione della classe dirigente italiana e siciliana ha determinato un progressivo impoverimento culturale ed un decadimento di valori delle vita politica. Cosicché l’opinione pubblica sorride innanzi agli scandali sessuali, alle mazzette, agli abusi d’ufficio dei pubblici amministratori. Ma paradossalmente la carriera universitaria di Nelli Scilabra desta attenzione. Ma non si valuta quanto l’università italiana sia fallimentare, quanto sia scarsamente formativa per gli studenti, quanto sia luogo di baronie e clientele.
Non si ricorda che le lezioni universitarie dei primi anni spesso si tengono nei cinema, che i cognomi dei docenti si ripetono da un dipartimento all’altro, che la facoltà di giurisprudenza altro non è che un esamificio per la conquista di un pezzo di carta. Allora la lente d’ingrandimento sul libretto universitario di Nelli Scilabra sembra mettere in luce un’altra caratteristica del neo assessore: essere una Giovane Donna. Per questo, forse con pregiudizio e preconcetto a rovescio, dico: Nelli vai avanti!
La Sicilia ha bisogno di giovani e di donne che, con passione e coraggio, vogliano cambiare le cose, uscendo dagli schemi, mandando a casa una classe dirigente incapace di programmare il futuro, restituendo una prospettiva di lungo periodo alle giovani generazioni di oggi e di domani.
Dario Greco, Presidente, Associazione Italiana Giovani Avvocati
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30 Novembre 2012, 20:25