Nervi tesi in maggioranza |Tensioni dopo il voto sulla Tari - Live Sicilia

Nervi tesi in maggioranza |Tensioni dopo il voto sulla Tari

E', in particolare, il vice capogruppo de il Megafono, Erika Marco, a tirare le orecchie ai colleghi che hanno votato con l'opposizione. Ma, a sorpresa, arriva anche il plauso del sindaco. "La strada che ieri il Consiglio ha scelto di intraprendere - dice Bianco - rafforza pienamente la nostra linea".

palazzo degli elefanti
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CATANIA – Nervi tesi nella maggioranza e ancora strascichi del Consiglio comunale di ieri sera. Come dopo una sbornia, il giorno dopo si raccolgono le idee e si cerca di esprimerle nel migliore dei modi, con l’unico intento di fare chiarezza, anche se non  sempre si riesce. Quella chiarezza che è mancata ieri sera, sulle reali volontà di cosa farne del tesoretto di oltre un milione di euro recuperato dallo scorso anno in relazione alla tassa sui rifiuti. Almeno da parte della maggioranza che sostiene Enzo Bianco e che, in buona parte, ha votato compatta l’emendamento dell’opposizione. Atto che ha, di fatto, stravolto la delibera della Giunta, difesa solo da pochi consiglieri in aula. Non certamente da Articolo 4 che ha votato l’emendamento, e nemmeno da alcuni capigruppo, come Alessandro Porto, Con Bianco per Catania o Daniele Bottino, il Megafono.

Un episodio che, al di là dell’argomento specifico, assume un notevole significato dal punto di vista squisitamente politico, e che ha indignato il vice capogruppo del movimento del presidente Crocetta, Erika Marco, presidente della commissione servizi sociali. “Quanto accaduto ieri in Consiglio comunale deve farci riflettere – afferma – e capire bene che ruolo gioca parte della maggioranza che di fatto ha ribaltato una delibera della stessa amministrazione in merito alla Tari”.

Erika Marco, come già il collega di maggioranza Agatino Lanzafame, si chiede come la squadra a sostegno dell’amministrazione, tra cui spicca il nome della presidente del Consiglio Francesca Raciti, abbia deciso di votare compatta con le opposizioni. Ce l’ha, in particolare, con il gruppo di Articolo 4 “che in consiglio dovrebbe, per l’appunto, rappresentare la maggioranza – continua – e dunque l’amministrazione. Siamo consapevoli che la riduzione dell’1,5% è minima ma sarebbe comunque stato un segnale importante da dare alla città, ai nostri concittadini tartassati già da varie tasse. Invece si è preferito votare questo emendamento dell’opposizione”.

La frattura è innegabile, anche se Giuseppe Catalano, di Articolo 4, getta acqua sul fuoco. “La proposta era valida – afferma – e quindi l’abbiamo votata”.

Ma ciò non toglie che, sulla Tari, si è consumata una piccola tragedia politica. Che il consigliere Lanzafame ha rappresentato nella nota in cui annunciava le proprie dimissioni, respinte, da vice presidente della Commissione bilancio, e che l’atteggiamento del capogruppo del Megafono ha cristallizzato. Daniele Bottino ha infatti detto sì all’emendamento, “per coerenza con gli altri capigruppo”, spiega, per poi abbandonare subito dopo l’aula. “E’ l’ultima volta – tuona Bottino – che voterò con i colleghi se questi continueranno a sottostare alle pressioni della minoranza”.

E, il comunicato inviato da Palazzo degli Elefanti sembra quasi confermare la “confusione” politica in tema di Tari. “Catania, che per la prima volta dopo undici anni, non ha aumentato la tariffa sui rifiuti” – afferma Bianco nella nota inviata dall’ufficio stampa, a commento della scelta del Consiglio comunale cdi rinunciare al taglio della tassa sui rifiuti per destinare questi fondi a strumenti che possano favorire la raccolta differenziata. “La strada che ieri il Consiglio ha scelto di intraprendere – prosegue – condivisa da maggioranza e opposizione, rafforza pienamente la nostra linea per una città finalmente all’avanguardia anche su questo versante”.Eppure, ed è questa la questione, l’assessore Girlando ha presentato un’altra proposta, che di fatto l’assemblea ha bocciato. Proposta, quella illustrata dall’assessore, espressione del pensiero del sindaco. Qualcosa dunque non torna.

 

 

 


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