Nessuna pietà per Jaime il peccatore

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16 Giugno 2011, 17:29

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Jaime Salvador Tagliavia

La maledizione è su google. Cerchi Giovanni Cuttitta + Jaime Salvador Tagliavia. Trovi foto falliche e lascive. Il titolo di un film noto nell’ambiente gay campeggia a tutto schermo: “Le ragioni della carne”. Il pulsante virtuale invita al salto oltre la staccionata della trasgressione. Se clicchi lo vedi. E’ allora che premi il tasto e lasci che la pagina si dissolva. E’ una storia senza lacrime, nell’immaginario popolare. Ci sono lussuria e morbosità. Ci sono risolini e colpettini di gomito. Il filo di bava è esplicito. Due amanti gay. Uno muore. Uno si becca la condanna. Il politicamente corretto non lo dice, ma ci sarà qualcuno che, esattamente in questo momento, sta pensando alla giustizia divina, alla punizione per i peccatori, all’incenso in chiesa. Nessuna pietà per Jacopo, cioè per Jaime, consegnato all’oblio del suo stesso sangue, delle coltellate che lo hanno straziato. Jaime sarà per sempre la sua morte oscena, sul calvario di via Gentile alla Guadagna.

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E nessun dubbio per Giovanni Cuttitta, già assassino del padre. Nessun tentennamento per Angelo Nigro. Pseudonimo efficace oltre ogni intenzione. L’angelo nero. L’angelo della morte. Il diavolo. Una trama esemplare per chi cerchi conferme del disordine dei tempi nell’alcova di legami proibiti. E poi, come in ogni tremendo dramma, la punteggiatura di un bieco sorriso tra l’umorismo e il noir. Raccontava l’omicida: “Io avevo una nuova relazione. Avevo deciso di lasciarlo, ma lui non l’accettava. Ecco perché mi aveva chiesto un incontro. Appena arrivò a casa, mi chiese di avere un rapporto sessuale, ma mi rifiutai. E allora lui ebbe una scatto d’ira, tentò di strangolarmi. Presi il coltello che avevo lasciato nel comò della camera da letto, per un film da girare: ‘Il vecchietto e la moglie dovevano pagare’, così l’avrei intitolato”. Lui pagherà con trent’anni di galera.

C’è una donna sullo sfondo, c’è sempre una donna. E’ la madre adottiva dell’assassinato. Ha parlato con gli inquirenti: “Cercavo di farlo desistere dal frequentare un uomo che sapevo sposato e con figli. Ma lui mi confidò che Cuttitta gli aveva dichiarato il suo amore. Gli disse pure che, se avesse cercato di troncare il rapporto, lui si sarebbe tolto la vita davanti al nostro portone di casa”.
La maledizione è su google, con le sue immagini e le sue Sodoma e Gomorra. Ma c’è anche spazio per altro, per un petalo nel deserto. Qualcuno ha scritto di Jaime su un blog: “Sì lui era davvero una persona speciale….loro parlano ma non lo conoscevano…sanno solo etichettarlo come gay senza pensare che lui aveva sentimenti..dei sentimenti bellissimi ed altrettante speranze che sono sfumate in un momento… “. E’ l’unica lacrima sulla tomba di un peccatore in croce. Chissà se domani sarà acqua per i fiori di un ricordo ripulito dal male.

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16 Giugno 2011, 17:29

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