02 Marzo 2023, 11:56
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CATANIA. Richiesta di archiviazione dell’indagine che aveva fatto finire l’imprenditrice ed ex assessore a Palazzo degli Elefanti, Barbara Mirabella, agli arresti domiciliari.
Un provvedimento che era scattato proprio alla vigilia delle elezioni regionali dello scorso 25 settembre. Ed il termine “vigilia”, in questo caso, non costituisce una sintesi giornalistica bensì un dato di fatto: a tre giorni dal voto, Barbara Mirabella candidata nella lista di Fratelli d’Italia, venne invischiata in un’inchiesta che fu un vero e proprio tsunami. Personale prima ancora che politico.
La notizia della richiesta di archiviazione da parte della Procura è riportata questa mattina dal quotidiano La Sicilia nel pezzo a firma della collega Laura Distefano.
L’impianto accusatorio dell’indagine verteva sul fatto che la Mirabella avesse ottenuto il pagamento di fatture emesse dalla Expo Srl per prestazioni ritenute non concernenti l’organizzazione di un Convegno medico alle Ciminiere di Catania da parte di un’altra società.
In questo contesto, la stessa Mirabella avrebbe sfruttato i suoi buoni rapporti professionali con l’ex Rettore Basile e presidente della Società italiana di chirurgia.
Si arriva alle scorse ore con la richiesta di archiviazione da parte del pm Fabio Regolo. Nella lista dei nomi da “archiviare” figurano anche quelli di Giuseppe Giulla, Giuseppe Pecorella, Roberto Ciuni, Salvatore Ciuni, Luigi Piazza, Sabrina Rubeo ed Eugenio Marzuillo.
Vedremo, in tal senso, quale sarà la decisione del Giudice per le indagini preliminari in relazione alla richiesta del pm.
Una vicenda sulla quale interviene, in modo stringato ma puntuale, l’avvocato difensore di Barbara Mirabella, Enrico Trantino:
“La pubblicazione della notizia della richiesta di archiviazione nel procedimento a carico di Barbara Mirabella, ci costringe a un brevissimo commento, che abbiamo finora evitato in attesa che il GIP assuma la decisone finale. Forse mai come in questo caso il sistema ha mostrato il corretto funzionamento. Con grande senso di onestà intellettuale, i pubblici ministeri hanno preso atto dei chiarimenti forniti dagli indagati e dai loro difensori, concludendo per la correttezza della procedura seguita e per l’insussistenza di fatti di rilievo penale. Non crediamo sia giusto anticipare ulteriori considerazioni, che riserviamo al momento in cui il procedimento sarà definito”.
Intanto, il parlamentare nazionale ed esponente di Fratelli d’Italia, Manlio Messina, pochi minuti fa ha detto la sua sulla questione attraverso un post affidato ai social. Con parole che non lasciano spazio all’interpretazione:
“Arrestata in piena campagna elettorale come una delinquente qualunque. Oggi si chiede l’archiviazione perché non c’è nulla di quello ipotizzato. E chi pagherà per quei giorni d’inferno passati da lei e la sua famiglia? C’era davvero l’esigenza di arrestare una persona senza che di fatto vi fosse nulla nelle mani? Quanto vale tutto ciò? Ve lo dico io, non c’è prezzo per ripagare questa indegna vergogna, non c’è prezzo!! Sorella mia, tutto il mio affetto, la mia stima e la mia solidarietà!“.
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02 Marzo 2023, 11:56