20 Maggio 2022, 12:54
2 min di lettura
Netflix, il colosso californiano che distribuisce in streaming film e serie tv a pagamento, fa pace col Fisco italiano e chiude il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate versando 55 milioni e 850 mila euro circa in un’unica soluzione.
Si definisce così il fronte tributario in seguito all’inchiesta della Procura di Milano e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf milanese per omessa dichiarazione dei redditi, ossia per tasse non versate in Italia.
Il Gruppo, nel frattempo, dal primo gennaio 2022 ha aperto una sede operativa in Italia.
Dalle indagini, iniziate nel 2019, come si legge nella nota firmata anche dal procuratore aggiunto e titolare del dipartimento Affari internazionali, Fabio De Pasquale, sono emerse “l’esistenza e l’operatività in Italia di una stabile organizzazione non dichiarata al fisco italiano” di una società olandese del gruppo Netflix, ossia la sua sede europea. Indagini che, si legge ancora, “fanno seguito allo sviluppo di preliminari analisi condotte dalla Guardia di Finanza sui principali modelli di business delle Big Tech della Digital Economy”. La piattaforma di streaming “che si avvale di una propria rete per la trasmissione dei contenuti digitali in grado di erogare il 100 per cento del traffico video del Gruppo – scrive ancora la Procura – prima dell’avvio delle indagini non era identificata fiscalmente in Italia”.
Le analisi, “con il contributo di professionisti esperti del settore tecnologico ed informatico”, hanno portato “all’esatta ricostruzione dell’estensione dell’infrastruttura digitale (denominata Content Delivery Network) con cui il gruppo multinazionale è stato in grado di diffondere il traffico video con elevatissimi standard qualitativi”. Infrastruttura “ritenuta essenziale e significativa ai fini dello sviluppo del business dell’impresa estera sul territorio nazionale, poiché avrebbe garantito l’offerta di un servizio streaming di qualità agli utenti finali, grazie alla prossimità dei server rispetto al mercato di riferimento”. In pratica, Netflix avrebbe avuto una “stabile organizzazione occulta” in Italia, e non perché avesse uffici o sedi di cui non c’era traccia formale, come avvenuto in altri casi, ma in senso “materiale”, ossia per le tecnologie e le infrastrutture collocate in Italia per trasmettere in streaming.
Pubblicato il
20 Maggio 2022, 12:54