Netturbini a rischio licenziamento | Ad Agrigento monta la protesta

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30 Novembre 2016, 11:31

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AGRIGENTO – Circa cinquanta operatori ecologici sull’orlo del licenziamento sono scesi in piazza, davanti la sede del municipio di Agrigento, per protestare contro il progetto avanzato dall’amministrazione comunale che mira a ridurre di un quinto il numero di lavoratori, considerato in eccedenza. Gli operai si sono barricati all’interno del Comune in attesa del sindaco, Lillo Firetto, o di un suo referente, che però non è arrivato: il primo cittadino, fuori sede, ha però riferito a telefono che nella giornata di venerdì avverrà l’incontro chiesto dai sindacati degli operatori, insieme con quest’ultimi nella protesta davanti al municipio agrigentino.

Secondo l’amministrazione comunale gli operatori sarebbero ormai in eccedenza per la spesa annua del Comune, stando anche ai costi esorbitanti raggiunti dal conferimento in discarica dei rifiuti. Dall’altra parte l’inizio della raccolta differenziata, ad Agrigento ancora alle fasi iniziali, ha cambiato i piani del Comune, con le bollette che di conseguenza vanno diminuite: “Siamo consapevoli che la Tariffa sui rifiuti va abbassata ma garantendo un servizio degno di questa città nel rispetto dell’ambiente mettendo fine alla politica delle discariche – ha spiegato il segretario generale della Cgil Funzione pubblica Alfonso Buscemi – ormai, anche in provincia di Agrigento abbiamo esempi di come si può realizzare numeri importanti in poco tempo con un risparmio economico enorme. Certamente, necessita la collaborazione dei cittadini, ma, se gli amministratori, per primi, non credono alla riuscita di un progetto non si può chiedere che lo facciano gli altri. Vogliamo un sereno confronto per una delle vertenze più delicate che riguarda decine e decine di posti di lavoro”.

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L’incontro avverrà quindi venerdì, quando i sindacati siederanno al tavolo con il sindaco Firetto e dell’assessore al ramo Domenico Fontanta, per trovare una mediazione che però sembra lontana da una soluzione definitiva e che invece poterebbe portare ad una sistemazione provvisoria, con conseguenti nuove proteste nel giro di pochi mesi. “Protestiamo perché vogliamo chiarezza sul futuro del nostro settore – spiega uno degli operatori scesi in piazza –. Abbiamo avuto tre sindaci, Sodano, Piazza e Zambuto, che hanno ritenuto opportuno mantenere o assumere personale per dare un servizio ottimo alla città. Oggi abbiamo un sindaco che vorrebbe licenziare gli operatori. Siamo già tartassati di lavoro perché le nostre mansioni sono quadruplicate, per questo vogliamo più assunzioni; chiediamo che gli operatori che oggi svolgono 4 ore di lavoro vengano assunti per 6 ore”. A combattere quindi due diverse posizioni: da un lato l’Amministrazione che deve e vuole ridurre i costi, dall’altro gli operatori che chiedono l’aumento delle ore e un impegno concreto del Comune per evitare i licenziamenti.

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30 Novembre 2016, 11:31

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