Il Csm su Ingroia | Dubbi per il nuovo incarico

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09 Aprile 2013, 18:26

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PALERMO- C’é incertezza al Csm sul voto di oggi sull’ex pm di Palermo Antonio Ingroia: il via libera ad assumere l’incarico di presidente di ‘Riscossione Sicilia Spa’, la società che riscuote le imposte per la Regione siciliana, che gli ha affidato il governatore Rosario Crocetta, non sarebbe affatto scontato. Il magistrato ha chiesto ieri il collocamento fuori ruolo e l’aspettativa su cui dovrà pronunciarsi in prima battuta la Terza Commissione del Csm.

Ma i casi analoghi precedenti, in queste ore all’esame dei consiglieri, non peserebbero a suo favore. In passato il Csm si è infatti espresso su richieste di autorizzazione dei magistrati a ricoprire incarichi dirigenziali nelle Asl, all’Agenzia delle Entrate o presso Authority. E in più di un’occasione la risposta sarebbe stata negativa. Si tratta di una valutazione discrezionale del Csm: l’autorizzazione a un magistrato a lavorare in un altro ente viene data solo quando l’incarico è occasione di un accrescimento professionale del magistrato e quando c’é anche un interesse dell’amministrazione della giustizia che – nel caso di semplice collocamento fuori ruolo, a differenza di quanto accade con l’aspettativa – continua a corrispondergli lo stipendio, oltre a garantirgli il mantenimento dell’originario rapporto di servizio, anche sotto il profilo della progressione della carriera. Ieri Ingroia aveva sottolineato la “linea di continuità” del nuovo ruolo con la sua esperienza di magistrato a Palermo, ricordando che in passato “la riscossione delle imposte era in mano al sistema mafioso”, e evidenziando le “opacità e anomalie” emerse negli ultimi tempi e denunciate da Crocetta.

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Ma i più critici con l’ex pm di Palermo al Csm si chiedono se effettivamente ci sia un interesse dell’amministrazione della giustizia rispetto a un ruolo di “esattore” che verrebbe svolto peraltro nello stesso territorio in cui Ingroia per anni é stato procuratore aggiunto. E c’é pure chi fa notare che l’istanza di fuori ruolo per poter essere esaminata dal Csm dovrebbe avere il visto del ministro della Giustizia, che in questo caso non c’é; un problema che invece non si porrebbe per la richiesta di aspettativa. Qualche malumore a Palazzo dei marescialli è legato anche alla tempistica: Ingroia, la cui aspettativa elettorale è scaduta l’11 marzo scorso, ha fatto avere la sua nuova richiesta al Csm solo ieri, alla vigilia della pronuncia del plenum, prevista per oggi pomeriggio, sulla proposta di due settimane fa della Terza Commissione di farlo tornare in servizio e destinarlo al tribunale di Aosta. E se l’assemblea approvasse quella proposta prima del voto della Commissione sulla nuova istanza, all’ex pm di Palermo verrebbe preclusa per almeno tre anni la possibilità di assumere incarichi fuori ruolo.

(Fonte ANSA)

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09 Aprile 2013, 18:26

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