Nicastro (Unicredit): “In Italia troppi contanti”

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01 Dicembre 2010, 13:34

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“In Italia girano troppi contanti” e questo rende più difficile la ricerca dei soldi sporchi. Il direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro, ha partecipato, a Palermo, alla presentazione del rapporto della fondazione Res e ha parlato di come le banche possono agire su due fronti: “Da un lato devono supportare i progetti meritevoli di chi fa buona impresa, dall’altro possono contribuire a facilitare la circoscrizione dell’economia illegale. Per fare questo è fondamentale diminuire l’uso dei contanti in favore delle transazioni con moneta elettronica. L’Italia è il paese europeo in cui gira più moneta contante. Sul totale delle banconote da 500 euro emesse in Europa la metà circola in Italia e siamo anche il paese in cui avvengono più rapine in banca. Togliere la liquidità significa sottrarre ossigeno ai ‘pesci dell’economia illegale'”. Secondo Nicastro sarebbe poi necessario rivedere anche i tetti di interesse massimi applicabili dalle banche secondo la normativa “la legge antiusura – spiega Nicastro – è importantissima ma i tassi massimi d’interesse sono talmente bassi che alcune volte l’impresa bancaria non finanzia dei progetti perché il rischio è superiore al tasso massimo d’interesse che può essere praticato. In questo modo si rischia di mandare tanti progetti fuori dal circuito dell’economia legale”.

Alla presentazione della ricerca presenta anche il presidente regionale di Confindustria, Ivan Lo Bello. “Il rapporto ha diversi pregi – ha detto – primo fra tutti l’aver affrontato con carattere scientifico il rapporto mafia-imprenditoria ed aver superato molti luoghi comuni. In Sicilia ci sono due idee per fare impresa: una positiva di chi sta sul mercato e ne accetta le regole e un’altra di chi sta in mercati ‘protetti’ e nella sua parte più criminale collude apertamente con la mafia”.

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Adam Asmundo, responsabile della ricerca dice che la presenza della criminalità organizzata nell’economia è “un fenomeno che interessa  tutto il paese, non solo il mezzogiorno. In modo più lieve la criminalità è presente nelle regioni del nord e l’estensione dell’area grigia richiede maggiori strumenti di contrasto. Non servono solo maggiori risorse ma bisogna mettere in atto interventi mirati anche sul puiano normativo”.

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01 Dicembre 2010, 13:34

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