08 Ottobre 2021, 13:17
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“Sono due gli ‘impresentabili’ in vista delle prossime elezioni comunali in Sicilia: a Mistretta (Messina) è il candidato sindaco Sebastiano Sanzarello, è accusato di concussione consumata in concorso con altri. Il dibattimento è rinviato al 28 ottobre. Il reato risulterebbe consumato tra il 1999 e il 2004. A Pachino (Siracusa) è ‘impresentabile’ Sebastiano Malandrino, candidato consigliere, perché è stato definitivamente condannato per detenzione illecita di stupefacenti con una pena di due anni e una multa di 5 mila e 200 euro. Se eletto, verrà dichiarato incandidabile”. Lo ha detto il presidente dell’Antimafia Nicola Morra.
“Il novero di soggetti con problemi con la giustizia – ha commentato il presidente dell’Antimafia, Nicola Morra – si riduce nel tempo: evidentemente sta sortendo effetto questa azione puntuale e precisa di segnalazione di persone che per opportunità politica non vanno candidate. Certo, si può essere rinviati a giudizio per poi essere assolti per l’assoluta innocenza dell’imputato e noi questo ci auguriamo. Esprimo forte apprezzamento per questo lavoro: le forze politiche e civiche hanno coscienza del dover sottoporre agli elettori candidati il più possibile moralmente accettabili”.
“Oggi abbiamo terminato i lavori ed abbiamo i risultati derivanti dai controlli effettuati sulle liste elettorali per il rinnovo dei consigli e delle giunte dei Comuni sciolti per mafia che tornano al voto il prossimo 10 e 11 ottobre, in Sicilia. I Comuni sui quali è stato effettuato il controllo sulle candidature sono Mistretta (Messina), Pachino (Siracusa), San Biagio Platani (Agrigento), San Cataldo (Caltanissetta), San Cipirello (Palermo), Vittoria (Ragusa). La Commissione ha lavorato i nominativi sottoposti alla verifica di compatibilità con il decreto legislativo n. 235 del 2012 (cosiddetta Legge Severino), e con il Codice di autoregolamentazione per un totale di 837 candidati”, ha detto il presidente dell’Antimafia Nicola Morra.
“Io non sono impresentabile e potevo candidarmi”. Lo dice all’AnsaSebastiano Sanzarello, candidato sindaco a Mistretta, dopo che la relazione della commissione Antimafia ha reso noto che nei comuni sciolti per mafia che andranno al voto il 10 e 11 ottobre in Sicilia vi sono due “impresentabili” tra cui appunto il candidato messinese che nel 2012 è stato rinviato a giudizio perché avrebbe percepito tangenti nella sanità. E’ stato condannato in primo grado a 4 anni e in appello – dice Sanzarello – nel 2018 il reato è stato prescritto. Rimane aperto un altro troncone di questo processo. “La mia è una vicenda paradossale – aggiunge – che comincia ben 21 anni fa e in parte si è già conclusa positivamente. C’è ancora in piedi un troncone di quella vicenda nella quale sono accusato di concussione e che risale agli anni tra il 1999 e il 2004 quando ero deputato regionale, ma quando andrà in giudizio sarà ampiamente prescritta. I tempi della giustizia sono troppo lunghi e questo danneggia chi non ha niente da temere”.
Sanzarello è stato consigliere provinciale e assessore a Messina, deputato regionale e assessore regionale alla Sanità nella giunta Capodicasa di centrosinistra, nel 1998. E’ stato poi senatore per la Casa delle Libertà, eletto nel collegio di Enna,. E’ tornato all’Ars nel 2006 ed è stato europarlamentare subentrando a Rafele Lombardo. Ha militato nella Dc nel Ccd, nell’Udc, in Forza Italia. “Nel mio casellario giudiziario, che ho avuto neanche una settimana fa – prosegue Sanzarello – non risulta nulla. Io dal procedimento non ho niente da temere. Per questo mi sono candidato altrimenti non lo avrei fatto. Auspico presto che anche questa vicenda rimasta in piedi dopo le dichiarazioni di un presunto pentito che affermava di aver dato soldi alla mia segreteria politica si possa chiarire definitivamente”. (ANSA).
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08 Ottobre 2021, 13:17