22 Giugno 2015, 05:02
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CATANIA- Rivelazioni agghiaccianti dalla perizia eseguita sul corpicino della piccola Nicole. Il mensile “S” dedica uno speciale agli “errori” del caso Nicole, analizzando i verbali inediti di tutti i protagonisti della vicenda e ricostruendo, minuto dopo minuto, quella tragica notte sulla base della perizia eseguita dai consulenti della Procura di Catania. La clinica Gibiino ha rivendicato la correttezza del proprio operato e spiegato che sarebbe stato fatto tutto il possibile per salvare la piccola, deceduta tre ore dopo il parto in ambulanza (LEGGI). La perizia analizza il comportamento dei medici e non esprime alcun giudizio sulla clinica.
Il cuore di Nicole batteva normalmente, almeno fino alle 22.30, quando la madre entra in sala parto e lo strumento di rilevazione del battito viene “appoggiato 6-7 volte”.
Per “stimolare” la nascita, la donna viene fatta mettere all’impiedi, ma rischia di svenire. Nuovamente sdraiata, Tania racconta: “Il dolore al fianco sinistro persisteva e mi dicevano che quando lo sentivo dovevo spingere più forte. Visto che la bambina non scendeva Antonio Di Pasquale, pediatra, si è disteso con la pancia su di me all’altezza del torace sopra il seno. Nel frattempo tirava un lenzuolo attaccato al letto per spingere più forte. Io mi sono sentita soffocare e ho avuto una crisi di panico. A quel punto è sceso. Questa manovra è stata ripetuta altre due volte ma più giù, all’altezza del diaframma. In questo modo la manovra era più sopportabile”.
L’infermiera Lucia Bonaccorso ha confermato l’esecuzione di queste “spinte”, meglio note come “manovra di Kristeller”, la pediatra della Gibiino, Maria Palermo, nega: “Per disposizione della casa di cura non usiamo la manovra di Kristeller. E’ una manovra che consiste nel premere l’utero con più forza. Io non l’ho mai praticata perché sono contrarissima. Il parto deve essere naturale, non va sollecitato con manovre ulteriori che possano essere traumatiche. Nel caso concreto non sono state eseguite perché non lo avrei permesso. Il nostro primario è contrario”. A smentire la dottoressa Palermo ci sono le riprese eseguite dal padre di Nicole, Andrea Di Pietro. “Tali manovre -si legge nella consulenza della Procura- sono state eseguite da Antonio Di Pasquale, pediatra, alla presenza e con l’approvazione della Palermo che dirigeva il parto. Di ciò si ha contezza grazie a riprese video che riprendono tre diversi momenti, durante i quali veniva eseguita tale spinta sul fondo uterino”. Si tratta di una manovra che in passato veniva utilizzata, ma “oggi è soggetta a critiche posta la elevata frequenza di complicanze ad essa associata e la gravità delle medesime, basti pensare che in Spagna e in Inghilterra è vietata perché, secondo gli esperti, può causare seri danni come distacco della placenta, lesioni al fegato e alla milza e danni neurologici fino ad arrivare al decesso per il feto”.
Il video immortalato da Andrea Di Pietro mostra che vengono eseguite tre manovre alle 00.26, 00.27, 01.17. La prima di queste manovre sarebbe stata eseguita “in assenza di una ragionevole indicazione ed in presenza di controindicazioni assolute”. In pratica il dottore avrebbe fatto pressione sulla pancia quando ancora la dilatazione non era completa e la testolina di Nicole non si trovava nella posizione corretta. “Risulta dunque possibile -sostengono i consulenti- che la manovra di Kristeller abbia aggravato la sofferenza fetale ma questo dato non è certo, posto che non abbiamo alcun riscontro cardiotocografico”. Non possono valutare i cambiamenti dei battiti cardiaci della bambina perché non sarebbero stati eseguiti i tracciati.
In cartella clinica non c’è traccia della manovra, né “è descritta la motivazione per la quale essa venne eseguita”.
La manovra di Kriesteller è solo uno degli aspetti analizzati dal mensile “S” in edicola e acquistabile on-line QUI.
LA REPLICA DELLA CLINICA GIBIINO
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22 Giugno 2015, 05:02