Pandetta e gli amici di Palermo Le intercettazioni del concerto

Pandetta e gli amici di Palermo Le intercettazioni del concerto

Ecco cosa hanno registrato le cimici della Procura di Palermo. I particolari.

CATANIA – Tre indagati per associazione mafiosa sono stati intercettati mentre organizzano la celebre festa del Borgo Vecchio, quartiere palermitano, dove il gruppo malavitoso avrebbe deciso quali cantanti napoletani ospitare.

Ci sono nomi di primo piano della nusica neomelodica e spicca quello di Niko Pandetta, catanese, non indagato, fortemente gettonato negli ambienti palermitani. Con una trattativa, sui cantanti, che parte dal presupposto che la musica fosse “cosa loro”. E c’è anche un “amico”, scrive la magistratura, di Pandetta accusato di associazione mafiosa.

“La musica è Cosa nostra”

La famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, quartiere palermitano, avrebbe avuto il “pieno controllo” del comitato organizzatore della festa, che si celebra ogni anno a luglio.

I boss riuscivano a decidere quali cantanti neomelodici dovessero partecipare alla manifestazione, provvedevano “al loro ingaggio”, annotano gli inquirenti, autorizzavano gli ambulanti a vendere i prodotti. I mafiosi avrebbero deciso di “ingaggiare” Marco Calone, Giusy Attanasio, Gianni Vezzosi e Gianni Celeste.

A questi nomi si aggiunge quello del catanese Niko Pandetta “pregiudicato e nipote del boss Turi Cappello”, scrive la Procura di Palermo, che sarebbe stato “ legato da uno stretto rapporto di amicizia con Jari Massimiliano Ingarao”.

Chi è Jari?

Chi è l’amico palermitano di Niko Pandetta? Si tratta di Jari Massimiliano Inagarao, accusato di associazione mafiosa insieme a Angelo Monti e Giuseppe Gambino, “per essersi – si legge negli atti giudiziari – insieme, avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento”.

Insieme avrebbero commesso “delitti contro la vita, l’incolumità individuale, la libertà personale, il patrimonio, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche”.

L’intermediario

Ingarao avrebbe fatto parte della famiglia mafiosa del Borgo Vecchio, col ruolo di “intermediario”, nella risoluzione delle problematiche che si presentavano, avrebbe destinato i soldi delle estorsioni e delle sponsorizzazioni ricavate dai commercianti, ai cantanti neomelodici.

Si tratta di un personaggio capace di controllare in modo capillare cosa avviene nel quartiere, dalle feste alla custodia dei motocicli rubati, passando agli interventi per sedare gli animi dei tifosi

Le indagini della Procura di Palermo fotografano il periodo in cui Pandetta è ospite del programma Reality di Enrico Lucci insieme a Leonardo Zappalà, detto “Scarface”.

Le intercettazioni

“Fallo venire, che faccio io! (Voci in sottofondo) che gli devo dire una cosa delle canzoni … mi hanno detto “loro” … siccome è … ora glielo dice al Pandetta”. Juri Ingarao parla con Domenico Canfarotta della necessità di convincere “suo zio” Girolamo Monti, a incontrarli per “discutere di canzoni, interessando il cantante Pandetta”.

Ma dopo la partecipazione al programma televisivo, scattano divieti di esibizione per Pandetta. Ingarao parla anche del cantante Tony Colombo, che avrebbe messo sotto contratto Pandetta e avrebbe firmato un accordo con la conduttrice Barbara D’Urso per 500mila euro annui.

Gli inquirenti ricordano che Colombo è “nipote del mafioso Enrico Scalavino, esponente di spicco del mandamento mafioso di Pagliarelli” e ha sposato Tina Rispoli, vedova di un camorrista assassinato nel 2012.

L’ingaggio

Jari e Canfarotta parlano di quanti soldi servano per ingaggiare i neomelodici. I primi nomi sul tavolo dei picciotti sono quelli di Vezzosi e Celeste, “per le cui esibizioni avrebbero dovuto pagare un budget di almeno 20mila euro”.

In cassa, registrano le cimici, ci sono “solo 14mila euro per Vezzosi”. Ma Pandetta, sarebbe pronto anche a cantare gratis per i palermitani del Borgo Vecchio.

JARI INGARAO
DOMENICO CANFAROTTA
JARI: ma com’è finita, a Niko PANDETTA allora non lo deve prendere?
DOMENICO: non c’è … perchè l’hai visto?
JARI: no, non l’ho visto … però siccome ha detto Danilo: “gli dai soldi” …
DOMENICO: non c’è Danilo …
JARI: io ci sto provando … quello suona a posto … quello mi fa, dice: “al Borgo pure per te, vengo pure senza soldi!” … (Incomp.) …
DOMENICO: vedi quanto vuole e glielo “infiliamo” (letterale “nsicarriamu”, NdR) … cioè Angelo vuole ATTANASIO e chi
JARI: (incomp.) ATTANASIO vuole un “pozzo” di soldi, sa!
DOMENICO: eh …
JARI: a trovarli …
DOMENICO: VEZZOSI … CELESTE ci devo badare io …
JARI: VEZZOSI (incomp.) …
DOMENICO: però non è che deve continuare … eh? (Incomp.) hanno i soldi! Mi sono fatto un conto, sono sedicimila e “rotti”… però glielo porta a quattordici senza CELESTE… ora abbiamo sentito (incomp.) a uno, no gli ho detto: “dobbiamo trovare quelli”
JARI: di CELESTE …
DOMENICO: si … (incomp.) …
JARI: perchè non facciamo …
DOMENICO: no quello … che cosa?
JARI: facciamo la “riffata”
DOMENICO: dove? Dobbiamo arrivare a ventimila euro con i cristiani …JARI: no … non hai capito…”.

Lo “Zio”

Ingarao non ha dubbi sull’elenco dei cantanti, “dovevano essere quelli indicati dallo zio Angelo Monti”. Ovvero Attanasio, Celeste e Niko Pandetta, si parla anche di Calone. Subito dopo discutono della quantità di principio attivo che doveva esserci nella cocaina da spacciare, un elemento determinante per stabilire il prezzo.

Quello è una cosa nostra”

Inoltre, agli atti c’è anche una intercettazione tra Jari Ingarao, Salvatore Buongiorno, operaio comunale e gestore della Music service spettacoli e Giuseppe Gambino, detto Zio Pinuzzo.

Jari: Jari Ingarao
Totò: Salvatore Buongiorno
Zio Pino: Giuseppe Gambino
Totò: come è finita?
Jari: ora sto … devo chiamare a “Pinuzzu” per farlo venire, dimmi una cosa: ma quanto l’hai confermato a “CALONE”?
Totò: CALONE? Eh … perchè?
Jari: quanto l’hai confermato?
Totò: quello è una “cosa nostra”!
Jari: quanto l’hai confermato?
Totò: con tutte le spese …
Jari: due e mezzo? Forse lo devi cambiare …
Totò: perchè?
Jari: devi prendere a “PANDETTA”!
Totò: (tratto incomp.) … tre mila e seicento euro di spesa! E glieli hanno fatti “LORO” … ed ora dipende
Jari: chi?
Totò: “Pinuzzu”!

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