02 Settembre 2014, 06:15
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PALERMO – Mille euro invece di ventimila. In un bimestre avrebbe pagato soltanto il cinque per cento di quanto dovuto all’Enel, abbattendo il 95 per cento dei costi in bolletta. Sono questi i dati che emergono dalle indagini nate dai controlli effettuati all’interno dell’attività commerciale di Antonino Buffa, per tutti “Nino u’ ballerino”, finito nell’occhio del ciclone dopo la denuncia scattata il 22 agosto scorso.
Quel giorno ad accertare la manomissione dei due contatori presenti nel negozio famoso per lo “street food” in tutta la città, sono stati i carabinieri insieme ai tecnici dell’Enel. E adesso, al vaglio degli inquirenti ci sono i consumi di energia elettrica inerenti a cinque anni di attività: quelli relativi all’ultimo bimestre, sul quale si sono concentrati i controlli, potrebbero infatti non essere gli unici “truccati”. I carabinieri e gli operatori Enel hanno accertato che, nonostante la presenza di due contatori da sedici ed undici kilowatt nei due locali comunicanti di corso Finocchiaro Aprile, il totale da pagare in bolletta sarebbe stato quello per un contatore da tre kilowatt, di quelli ad uso abitazione, per intenderci. Facendo una semplice moltiplicazione per il titolare della nota friggitoria potrebbe arrivare una stangata da centinaia di migliaia di euro.
“Ma io ho tenuto quei magneti soltanto per quindici giorni – spiega a Live Sicilia Antonino Buffa – e sono disposto a pagare quanto dovuto su tutti i fronti”. “Nino u’ ballerino”, a distanza di pochi giorni dalla denuncia dei carabinieri, si trova davanti alla sua rosticceria, come sempre, pronto a salutare e ad abbracciare amici e conoscenti. Il locale è pieno, ci sono decine di clienti.
“Sono in tanti a fare il tifo per me – dice – ma molte persone mi hanno anche giudicato ed insultato in queste ore, soprattutto attraverso i social network ed internet in generale. So di avere sbagliato e me ne pento. Ho già chiesto scusa per quello che ho fatto e ci tengo a ribadire che ho agito con una superficialità che vorrei non avere avuto. Purtroppo sono stato indotto dalla situazione economica attuale che sto vivendo. I clienti nel mio locale non mancano, ma le tasse stanno uccidendo tutti noi commercianti. Per questo ho sbagliato e sono pronto a recuperare per salvaguardare i sacrifici che ho sempre fatto per il mio lavoro”.
Buffa parla poi di “invidie” nei confronti di colui che “si è fatto da solo”. “Io vengo dalla strada e la mia famiglia, da generazioni, ha sempre fatto enormi sacrifici per andare avanti, ma si è sempre guadagnata da vivere onestamente. Purtroppo gli invidiosi sono ovunque e non risparmiano uno come me che è riuscito a diventare un punto di riferimento per chi vuole gustare il cibo da strada palermitano. Non giustifico il mio gesto, ma non è corretto accanirsi nei miei confronti per un errore che pagherò e sto già pagando”.
Sul viso di Buffa cominciano a scendere le lacrime. “Sono davvero dispiaciuto – dice – per me, per tutti coloro che lavorano qui. Ho ricevuto la solidarietà di tantissime persone che mi vogliono bene e sono sempre più convinto che non andrò mai via da Palermo, nonostante le proposte che mi arrivano da Roma e Milano. C’è chi mi consiglia di andarmene, di lasciare la città. Ma la terra dello “street food” è questa – prosegue – ed è qui che io voglio stare, assumendomi anche la piena responsabilità del mio gesto, come ho già detto ai carabinieri”.
“Il 13 settembre – continua – saranno passati dodici anni dall’apertura del mio negozio. Ho portato avanti la mia attività con enormi sforzi, iniziando quasi con nulla. Per quel giorno – conclude – spero ancora di potere gioire del mio lavoro, non voglio che questo errore cancelli anni di sacrifici, non voglio che i giudizi negativi prendano il sopravvento. A chi punta il dito contro di me dico: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
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02 Settembre 2014, 06:15