28 Novembre 2013, 22:24
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PALERMO – La polemica sulla pubblicità e sul mancato regolamento non si placa e stavolta è tutta interna a Palazzo delle Aquile. Il sindaco Orlando con una nota, infatti, in una nota ha puntato il dito contro le amministrazioni Cammarata e i consigli comunali dell’epoca: “Se è vero che l’ultimo ed unico piano per la pubblicità a Palermo porta la data del gennaio 1999 e se è vero che per due consiliature un aggiornamento di quel piano non è stato fatto con inspiegabili ed incredibili lungaggini, rimpalli di competenze, pareri, consulenze esterne de centinaia di migliaia di euro, è altrettanto vero che questa situazione di caos deve terminare e deve farlo in tempi rapidissimi per porre fine ad una condizione di illegalità non tollerabile che si sta ripercuotendo su diversi settori della vita cittadina”.
Il regolamento sulla pubblicità, in effetti, in questi ultimi anni è stato più volte messo e tirato fuori da un cassetto senza mai vedere la luce. Un tira e molla su un settore che vale milioni e milioni di euro e su cui convergono interessi fortissimi: “Non saranno pressioni di alcun tipo, soprattutto da parte di chi ha interessi diretti e si trova in palese conflitto d’interesse, a condizionare né tanto meno determinare il contenuto di quel piano – avverte il sindaco – che è e resta di esclusiva competenza del Consiglio Comunale, a cui gli Uffici faranno avere la proposta della Giunta entro pochi giorni. L’Amministrazione comunale ritiene che mettere ordine in questo settore sia il modo migliore per rispondere sia a chi ha visto e ha denunciato, sia a quanti non hanno visto e non hanno denunciato coprendo tanto la giungla quanto il parassitismo”. Un riferimento, quest’ultimo, rivolto alla Sovrintendenza che, secondo piazza Pretoria, avrebbe sollevato il caso della Cattedrale dopo aver taciuto su altri simili.
Ma le accuse del primo cittadino non sono passate inosservate a Sala delle Lapidi. “Dov’è stata l’amministrazione in questo anno e mezzo – si è chiesto Giulio Tantillo di Forza Italia – il piano è quasi uguale a quello della precedente amministrazione, che commise un errore nel non trattarlo. L’assessore e il sindaco non possono svegliarsi adesso, perché non hanno mandato l’atto in commissione nonostante tutti i solleciti?”.
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28 Novembre 2013, 22:24