18 Novembre 2021, 17:22
1 min di lettura
FIRENZE “È giunto il momento di scendere in campo, tutti i guerrieri che vogliono prendere parte a queste azioni devono darsi una mossa”. Questo è uno degli appelli lanciati sulle chat Telegram dai no vax e perquisiti oggi dalla Digos di Firenze.
A quelli chiamati “guerrieri”, venivano fornite anche indicazioni operative, come quella di “muoversi sempre nei punti ciechi e trovare una zona sicura senza telecamere”. Le foto delle “azioni”, per lo più imbrattamenti di hub vaccinali, venivano poi pubblicate in chat riservate e poi rimosse dopo alcuni giorni. Tra i destinatari delle perquisizioni anche l’uomo, un trentenne di San Miniato (Pisa), ritenuto essere il ‘guerriero’ responsabile di vari imbrattamenti in Toscana, tra cui quello dell’hub Mandela Forum di Firenze. Per lui l’accusa, in concorso con i tre organizzatori e promotori del gruppo, due donne e un uomo residenti a Viterbo, Brescia e Como, è quella di associazione per delinquere finalizzata a imbrattamenti e danneggiamenti. Accusato di concorso esterno il dipendente della Asl Toscana Centro che gli avrebbe inviato una foto del terminale del 118 contenente gli indirizzi dei centri di vaccinazione.
Ad ogni guerriero venivano assegnato un codice progressivo numerico. Il trentenne pisano era il 1625. “Buongiorno – scrive uno degli organizzatori in una chat telegram – stiamo lavorando per fornire a ogni guerriero un codice che andrà inserito nella biografia dei propri account fb”. Una volta inviati i codici la chat telegram usata sarebbe stata svuotata: “questa chat – spiega sempre l’organizzatore – verrà ripulita”.
CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA
Pubblicato il
18 Novembre 2021, 17:22