06 Ottobre 2014, 19:40
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PALERMO – Giuseppe Anastasio e Salvatore Migliore il congedo matrimoniale lo sognavano da un anno e adesso finalmente lo hanno ottenuto. L’Amat, l’azienda municipalizzata dei trasporti di Palermo, infatti ha concesso il tanto atteso congedo ad un suo dipendente gay, il 47 enne Giuseppe Anastasio che con il compagno si era iscritto al registro delle unioni civili istituito nel capoluogo siciliano nel giugno dello scorso anno. “In un primo momento mi era stato risposto che era necessario esibire un certificato di matrimonio che ovviamente non abbiamo”, ha spiegato il dipendente Amat. Ma dopo circa un anno dalla richiesta l’improvvisa marcia indietro dell’azienda che ha comunicato di aver accettato la rivendicazione. “Anche l’azienda vuole dare dignità al lavoro – ha spiegato il presidente dell’Amat Antonio Gristina – rispetto allo scorso anno abbiamo semplicemente fatto un passo avanti, è stato istituito il registro delle unioni civili dal Comune ed è intervenuto il Consiglio dei Ministri. Si tratta semplicemente di un gesto di attenzione nell’ottica del miglioramento del servizio lavorativo e della dignità dei nostri dipendenti”. E adesso Giuseppe e Salvatore pensano a come impiegare i 15 giorni che gli spettano. “Non abbiamo ancora deciso quando prendere questi giorni – ha detto Salvatore – dobbiamo organizzare il matrimonio ma non sappiamo ancora dove e quando. Se non riusciamo in Italia a sposarci saremo costretti ad andare all’estero dove è tutto molto costoso. L’importante comunque è che ci siano stati riconosciuti i nostri diritti, per tutto il resto vedremo. Siamo molto felici così”.
Per la prima volta in Italia un’azienda pubblica paragona di fatto l’iscrizione al registro delle unioni civili ad un matrimonio. “Sono rimasto piuttosto sorpreso per il grande clamore suscitato dal riconoscimento del congedo matrimoniale ad un dipendente dell’Amat – dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – L’atteggiamento assunto nei confronti di Giuseppe Atanasio e del suo compagno Salvatore Migliore è la logica conseguenza della linea seguita dall’attuale giunta comunale, fin dalla istituzione del registro delle unioni civili. La richiesta del riconoscimento dei diritti civili da parte dei cittadini omosessuali ha sempre trovato nel Comune di Palermo orecchie attente e sicuramente si continuerà a procedere su questa strada, avendo come solo limite gli espliciti divieti di legge. Questo nella consapevolezza che il congedo matrimoniale è in fondo poca cosa rispetto ai tanti diritti negati da norme che i Comuni purtroppo non hanno il potere di cambiare”.
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06 Ottobre 2014, 19:40