25 Dicembre 2012, 06:53
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PALERMO– Pensi che non è più lo stesso Natale. Che c’è la crisi. Che non ci sono più i nonni. Che il pandoro non luccica come una volta. Poi qualcuno scatta la foto a una povera e bellissima piantina che lotta nell’asfalto. E ricordi.
Ricordi che, a un certo punto della tua vita, hai pensato di lasciare perdere. Avevi uno stipendio. Ma non ti facevano scrivere più. E tu saresti morto per una parola sul foglio. Stavi appassendo, come una piantina soverchiata dal cemento, avvilita, sconfitta. Andare via, dove?
Livesicilia nasce così. Da un sogno spezzato che ha scelto di seminare nel terreno duro, per rifiorire. Noi e voi, insieme, siamo così, come quella piantina che orgogliosa si alza e non cede. Anni di canto e di controcanto, con risultati immensi, con l’apertura della sede di Catania, l’edizione di Palermo. E i benedetti numeri che – malgrado tutto – dicono che siamo il primo quotidiano online in Sicilia.
Ma oltre i numeri c’è un’anima che condividiamo ogni giorno. Devo srotolare una pergamena di ringraziamenti. Ringrazio il mio direttore, Francesco Foresta, che mi ha consentito di essere ciò che ho sempre voluto essere: un giornalista. E che, in questi anni, è diventato un amico vicino in momenti gioiosi e tremendi. Ringrazio editori sensibili che hanno scommesso sulla qualità. Ringrazio la redazione che sarebbe riduttivo rinchiudere nel termine “colleghi”. Ringrazio i lettori, il pane quotidiano e lo spirito del tempo. E ringrazio i miei ragazzi, che non se la prenderanno per l’aggettivo possessivo. I giovani cronisti e redattori che, ogni mattina, alzano la saracinesca dell’impegno. Hanno la forza di una pianta che ha deciso di crescere. E non fermarsi più.
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25 Dicembre 2012, 06:53