Riciclaggio e intestazione fittizia |Indagati colletti bianchi NOMI

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29 Settembre 2017, 07:30

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MESSINA – Riciclaggio e intestazione fittizia di beni, due imprenditori di altissimo profilo, Aldo e Dino Cuzzocrea sono coinvolti nella nuova inchiesta coordinata dal procuratore Sebastiano Ardita: secondo l’accusa avrebbero esportato all’estero fondi utilizzati nella realizzazione di colossali operazioni immobiliari tra le quali spicca la costruzione di un complesso successivamente destinato a una nota clinica privata, la clinica Cappellani. È bene precisare che la gestione della struttura sanitaria non è coinvolta nell’inchiesta. Gli imprenditori in questione vantano rapporti di parentela con importanti esponenti istituzionali che in passato hanno ricoperto ruoli di primo piano nel mondo della magistratura e dell’università.

IL SEQUESTRO – Gli investigatori hanno sequestrato l’intero complesso immobiliare Villa Cappellani di proprietà dell’Immobiliare Cappellani Srl, che ospita la nota clinica gestita dal Gruppo Giomi Spa estraneo alle indagini. Sigilli anche a rapporti finanziari del valore di 10milioni di euro.

IL SISTEMA – L’operazione immobiliare sarebbe avvenuta grazie a movimenti di denaro che non hanno trovato alcuna giustificazione. Gli uomini della guardia di finanza avrebbero individuato il percorso dei fondi, che sarebbero transitati all’estero, in particolare in Lussemburgo e poi rientrati in Italia attraverso società gestite – secondo l’accusa – da prestanome.

A segnalare operazioni sospette era stata la Banca D’Italia. I soldi erano stati esportati in Svizzera, ma gli indagati, attraverso lo Scudo fiscale ter, hanno tentato di regolarizzare ogni cosa, comprese le posizioni societarie legate a una compagine anonima lussemburghese.

LE ACCUSE – Dino e Aldo Cuzzocrea sono indagati con Antonio Di Prima per trasferimento fraudolento di titoli e valori; Dario Zaccone, ex consulente e persona di fiducia dei Cuzzocrea, è accusato di riciclaggio.

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Impegnati nelle operazioni di sequestro (GUARDA IL VIDEO) sono gli uomini della Direzione investigativa Antimafia guidata da Renato Panvino e quelli della Tributaria della guardia di finanza. In totale gli indagati sono quattro, insieme ai Cuzzocrea ci sono anche Dario Zaccone e Antonio Di Prima, socio di Dino Cuzzocrea nella gestione dell’immobile.

LA PRECISAZIONE – In merito alle notizie stampa relative al sequestro della Clinica Cappellani di Messina, il Gruppo Giomi precisa di essere del tutto estraneo alle indagini, in quanto le stesse riguardano la proprietà dell’immobile di cui il Gruppo GIOMI è affittuario da diversi anni.

La GIOMI è invece titolare dell’autorizzazione e dell’accreditamento della Casa di Cura Cappellani Giomi S.p.a che non è assolutamente coinvolta in tali indagini. Pertanto i rapporti con il Sistema Sanitario Regionale non sono cambiati e proseguono regolarmente sotto tutti i punti di vista.

 

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29 Settembre 2017, 07:30

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