04 Luglio 2018, 13:32
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CATANIA – Due mila euro al mese per censire i teatri della regione Sicilia. È questo il costo della consulenza affidata all’ex direttore del teatro Stabile, Giuseppe Dipasquale da parte dell’assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo. La vicenda della nomina del regista catanese approda all’Ars con un’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata dei 5 Stelle Gianina Ciancio la quale oltre a rivelare il costo della consulenza, solleva, anche, dubbi sull’utilità definendola “inopportuna”.
“Duemila euro al mese per censire le realtà teatrali siciliane sono un pugno allo stomaco per le professionalità già presenti all’interno dell’amministrazione regionale – dichiara – e per i siciliani che fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. L’assessore chiarisca l’opportunità di aver nominato un ‘Consulente dei teatri’, con il compito di procedere al censimento delle realtà teatrali siciliane”.
Nel testo dell’interrogazione depositata dalla parlamentare si chiedono chiarimenti in merito alla nomina di Giuseppe Dipasquale. “Riteniamo la nomina di Dipasquale – denuncia Ciancio –inopportuna. Volendo sorvolare sui discussi effetti della sua gestione al teatro Stabile di Catania, rimane il neanche tanto sottile conflitto di interessi che lo stesso si porta dietro”.
Secondo la deputata pentastellata “l’incarico è inoltre un palese spreco di risorse pubbliche dato che non vediamo il motivo di assegnare una consulenza esterna di circa 15.000 euro l’anno quando si potrebbe trovare benissimo una figura interna all’assessorato”. E accende una spia in merito ad un eventuale conflitto d’interesse che – a suo avviso – potrebbe configurarsi essendo il regista già direttore di un teatro catanese. “Lo stesso Dipasquale ricopre il ruolo di direttore artistico del teatro Angelo Musco di Catania, che potrebbe rappresentare motivo di conflitto di interesse”.
Ciancio torna ad insistere sulla pesante crisi economica e finanziaria vissuta dal teatro Stabile. “Vorremmo ricordare all’assessore Pappalardo che la situazione debitoria pari a circa dodici milioni di euro del teatro Stabile di Catania, sarebbe da ascrivere al periodo della gestione Dipasquale, benchè quest’ultimo si affermi incolpevole. Lo stesso Tribunale di Catania, nel decretare la ricomposizione del debito come chiesto dal Teatro Stabile per sventare il fallimento, fa emergere che tra i creditori risulterebbero ‘paradossalmente, l’ex direttore artistico e la moglie Valeria Contadino, peraltro candidata con la lista Diventerà Bellissima alle scorse elezioni regionali. A questo punto – interroga Ciancio – chiedo a Musumeci e a Pappalardo, se non reputino tale nomina assolutamente inopportuna e se ritengano più utile assegnare una competenza tecnica, come quella della mappatura e del censimento dei teatri siciliani, a chi si occupa già di tale tematica in seno all’assessorato regionale competente”, conclude la deputata.
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04 Luglio 2018, 13:32