26 Febbraio 2010, 16:26
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Su quella figura riversa, sporca di sangue, si arrovellano e si moltiplicano i dubbi di molti. Perché hanno colpito Enzo Fragalà? Perché con quelle bastonate crudeli, come per punire e commettere uno scempio ancora più atroce? Chi c’è dietro? C’è l’azione d’impeto di un isolato? C’è qualcun altro? Perché?
Enrico Sanseverino, presidente dell’Ordine degli avvocati palermitani, è un navigatore esperto. Indossare una toga a Palermo non è semplice. Può diventare una condizione poco simpatica, se non si è dotati di lungimiranza e fiuto. L’avvocato Sanseverino ha tanti anni di trincea giudiziaria sulle spalle. Qui offre il suo punto di vista sullo strano e orribile caso dell’aggressione a Enzo Fragalà. (né lui, né il cronista sono stati ancora raggiunti dalla notizia della morte dell’avvocato)
Avvocato Sanseverino, stamattina vi siete riuniti in assemblea a Palazzo di giustizia. Perché?
“Per ribadire che l’avvocatura è un mondo compatto. Per esprimere la nostra commozione, la nostra vicinanza e la nostra solidarietà a Enzo”.
Un mondo compatto?
“Sì, e rivendichiamo il nostro ruolo a tutto tondo. Non esiste giustizia senza gli avvocati”.
Perché colpire il suo collega Fragalà? Potrebbe essere un segnale alla categoria?
“No, sono convinto che si tratti di un episodio circoscritto alla vita professionale della vittima. Riguarda ciò che ha fatto Enzo. Per noi non cambia molto, comunque”.
In che senso?
“Toccare in questo modo orrendo uno di noi significa toccare tutti. Nessuno deve permettersi. Siamo tutti profondamente colpiti dall’accaduto. In questa storia saremo parte civile al processo, eventualmente”.
Avvocato, lei ha paura?
“No”.
E i suoi colleghi?
“Nemmeno. I miei colleghi, soprattutto i più giovani, stanno dando una grande prova di coesione e di coraggio. E’ necessario mostrare fermezza. Non ci faremo intimidire e non dimenticheremo il nostro ruolo”.
(Aggiornamento). Le dichiarazioni dell’avvocato Sanseverino una volta appresa la notizia della morte.”Mai si era arrivato a tanto. Colpire l’avvocato vuol dire colpire la libertà. E’ inammissibile”. Lo ha detto Enrico Sanseverino, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palermo in relazione all’assassinio del penalista Enzo Fragalà. “Questo vile omicidio – ha aggiunto – è forse l’atto più grave per l’avvocatura mai avvenuto in questa Terra”. “Noi ora valuteremo – ha aggiunto – alla prossima riunione del Consiglio dell’Ordine degli avvocati l’ipotesi di nominare un rappresentante dell’avvocatura e costituirsi parte civile in un eventuale processo qualora venga assicurato alla giustizia l’autore del delitto. E’ evidente che si sono rotti alcuni steccati e su questo bisogna riflettere”. Intanto nella saletta della seconda rianimazione del Civico sono arrivati anche il questore di Palermo Alessandro Marangoni e l’avvocato Nino Mormino.
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26 Febbraio 2010, 16:26