30 Gennaio 2024, 09:47
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È rimasto in paziente attesa che l’ex moglie rientrasse in casa, l’ha sequestrata e condotta all’interno dell’abitazione. Lì è scattata la violenta aggressione con calci e pugni, fino a spaccarle un dente. Un uomo di 46 anni, di professione operatore sanitario, insieme alla sorella ha fatto scattare la violenza avvenuta a Fiumara di Muro, in provincia di Reggio Calabria.
I due sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. La donna, anche lei operatrice sanitaria, è riuscita a fuggire grazie all’aiuto della figlia ventenne. La ragazza era in casa quando il padre e la zia hanno aggredito la madre ed ha avvisato i carabinieri.
La coppia, ormai da tempo, viveva in case separate. L’uomo non si era ancora rassegnato alla fine della relazione e la seguiva ovunque perché credeva che la donna potesse avere un’altra relazione. Così, la sera del 19 gennaio scorso ha messo in atto il rapimento. Appena ha incrociato l’auto dell’ex moglie si i messo davanti e l’ha costretta a fermarsi.
L’uomo ha tirato fuori dall’abitacolo la donna, le ha scoppiato il telefono dalle mani, con lo scopo di carpire notizie su eventuali amanti e l’ha trascinata nell’abitazione dove i due vivevano sino a qualche tempo fa. E lì sono iniziate le violenze fisiche. L’uomo l’ha schiaffeggiata e presa a pugni tanto da romperle un dente. I due “sequestratori” non si erano accorti della presenza della ragazza in casa che, sentendo le urla, ha chiamato il 112.
L’intervento dei carabinieri ha evitato che si consumasse un altro femminicidio.
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30 Gennaio 2024, 09:47