16 Dicembre 2010, 12:12
1 min di lettura
Onorevole Romano, sul quotidiano la Repubblica si parla della caccia al deputato.
“Io continuo a ripetere che non sono il Caronte della maggioranza, che non faccio questo genere di cose. Attenzione, non ho nulla contro chi fa questo tipo di atti, ma di certo non me ne sto occupando io. Noi contiamo su 12 parlamentari, stiamo sostenendo il governo per senso di responsabilità, ma rafforzare la maggioranza non è nostro compito”.
Si parla anche di certi pranzi alla ricerca di deputati da ‘convertire’.
“Ma io pranzo con tutti i colleghi. Siamo tanti, i fuorisede a Roma e può capitare di farsi compagnia, a pranzo o a cena. Ma la politica è un’altra cosa, non è il ristorante il luogo per fare accordi”.
Quella era una prassi da Prima Repubblica.
“Assolutamente sì, ma più nego questo ruolo, più mi si attribuisce da parte della stampa”.
Però ci sono effettivamente dei deputati che stanno valutando il da farsi.
“Ma sì, vede, questo terzo polo, per dirla con una battuta, sembra la sezione dei reduci che ha perso la partita di bocciofila e ora vuole un’altra chance. Parlando sul serio, credo che questa fusione a freddo non funzioni. Ci sono tanti deputati di Futuro e libertà che non vedono di buon occhio la leadership di Casini. E ci sono tanti deputati moderati e cattolici dell’Udc che non sono convinti della svolta laica di Fini”.
E i lombardiani?
“A Roma sono 5 e le posso assicurare che sono a disagio, perché sanno di essere stati eletti in una coalizione di centrodestra. Forse non tutti, ma 3 su 5 sono sicuramente a disagio”.
Potrebbero abbandonare la nave?
“Questo non lo so, io faccio ragionamenti politici”.
© Riproduzione riservata
Pubblicato il
16 Dicembre 2010, 12:12