16 Giugno 2012, 18:37
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Non viene ammesso agli esami di maturità e decide di denunciare i suoi insegnanti. Il motivo? Si sente “vittima di una grave ingiustizia”. Protagonista della vicenda è Oscar Argetta, uno studente diciottenne del liceo classico di Gela, in provincia di Caltanissetta. Il giovane accusa gli insegnati di abuso d’ufficio e chiede l’annullamento dello scrutinio finale, la sua ripetizione alla presenza di ispettori scolastici o di figure di garanzia, e il blocco degli esami per la sua classe. Alla base del suo disappunto, a suo dire, l’atteggiamento “ostile e pregiudizievole” di almeno cinque professori, nei confronti suoi e di altri tre compagni.
Ma la denuncia si baserebbe anche sulla “differenza di trattamento” ricevuto rispetto ad alcune ragazze che frequentano la stessa classe: sarebbero state ammesse agli esami nonostante un numero di assenze molto elevato. A lui, d’altro canto, sarebbero state rifiutate le interrogazioni per riparare le insufficienze perché i docenti gli avrebbero detto: “Non abbiamo tempo da perdere con te”. Ma non finisce qui, perché nel suo esposto il diciottenne cita numerosi episodi che vanno dal mobbing alla violenza privata. Argetta sarebbe stato invitato più volte dai professori “ad abbandonare la scuola, con frasi ingiuriose e offensive”.
La docente di scienze gli avrebbe ordinato di scrivere di suo pugno, sul registro della stessa insegnante: “Non ho mai studiato niente”. Il professore di educazione fisica, una volta, si sarebbe rifiutato di accettare il certificato medico di inabilità provvisoria, obbligandolo a effettuare sport con le stampelle e dandogli un voto basso in pagella.
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16 Giugno 2012, 18:37