11 Maggio 2021, 16:33
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L’avvocato Giuseppe Arnone, ex presidente regionale di Legambiente, consigliere comunale e più volte candidato a sindaco di Agrigento finito in manette ieri sera e condotto nel carcere di contrada Petrusa secondo il suo legale non doveva essere arrestato e va scarcerato. Questa mattina la casa circondariale ha inviato una nota al tribunale di sorveglianza di Palermo, al dipartimento amministrazione penitenziaria, alla procura della repubblica di Agrigento e alle forze di polizia perchè Arnone “risultava essere in licenza fino al 30 maggio prossimo” in base alle misure anti Covid e quindi “si prega la procura della Procura della Repubblica di voler inviare il relativo ordine di scarcerazione con decorrenza e fine pena”. A darne notizia è lo stesso legale di Arnone, Francesco Menallo.
Il tribunale di sorveglianza di Palermo aveva revocato la misura della semilibertà all’avvocato agrigentino per avere violato le prescrizioni che gli imponevano di non comunicare e inviare mail e note: avrebbe inviato una Pec proprio al tribunale di sorveglianza di Palermo per rivendicare il suo diritto di espressione. A suo carico il reato di diffamazione a mezzo stampa. Intanto, però, al momento Arnone resta in carcere. “In ogni caso, in base al decreto ristori, con meno di 18 mesi di pena residua Arnone non dovrebbe stare in carcere”, spiega l’avvocato Menallo. (ANSA).
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11 Maggio 2021, 16:33