18 Luglio 2013, 20:54
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PALERMO – Quante multe riesce a incassare l’Amat? Poche, anzi pochissime: appena una su cinque. Il dato, a tratti sorprendente, è rivelato dai Cobas che, per bocca del segretario regionale Antonino La Barbera, chiedono a gran voce che l’azienda punti su abbonamenti scontati e incentivi. L’Amat, infatti, deve sempre di più fare i conti con chi sale sugli autobus ma senza fare il biglietto: un mal costume che costa parecchio all’azienda che, una volta elevata la multa, ha qualche difficoltà anche ad incassarla.
Complice la mancanza di una specifica legge regionale che semplifichi l’iter della sanzione, l’Amat è costretta a rivolgersi ad agenzie di recupero crediti e ad aprire contenziosi in tribunale verso persone che, spesso, risultano nullatenenti e quindi impossibilitate a pagare. Sarà anche per questo che l’azienda cerca tra il proprio personale altri 15 controllori, che si aggiungano alla cinquantina di ora (tra cui però alcuni sono inidonei), perché fungano da deterrente, un po’ come accade al capolinea dell’806 che da piazza Sturzo va a Mondello. “Piuttosto che puntare su politiche repressive – dice La Barbera – l’azienda dovrebbe puntare su politiche che favoriscano l’uso del mezzo pubblico. Ad esempio abbonamenti settimanali o scontistica sull’acquisto dei biglietti. Mancano però attività di promozione e idee su nuovi prodotti da offrire all’utenza”.
Una situazione che non migliora se si pensa, per esempio, che l’acquisto via sms dei biglietti, annunciato qualche anno fa, non è mai partito. “Ci stiamo occupando di adeguare tecnologicamente l’azienda anche per i parcheggi”, dice Diego Bellia, componente del cda. Ma un altro problema riguarda anche i punti in cui acquistare i biglietti, visto che l’edicolante o il bar di turno deve pagare in anticipo i carnet e spesso rinuncia rendendo difficile la ricerca del titolo di viaggio.
Ma i Cobas puntano il dito anche contro le poche vetture in circolazione, sia a causa del regime estivo che dei guasti che porterebbero a 200 gli autobus in servizio, sia sull’uso eccessivo degli straordinari. “I nodi verranno al pettine dopo l’estate, con la ripresa delle scuole – continua La Barbera – e all’officina, di fatto, si è tornati alla situazione precedente all’accordo che non abbiamo firmato, con il turno notturno. Certo, qualche elemento positivo c’è, ma il ricorso eccessivo agli straordinari è in controtendenza rispetto alle indicazioni fornite dalla Corte dei conti, che per quanto riguarda le società partecipate ha detto di ridurre le spese. E’ questa la rivoluzione copernicana che ci si aspettava? Francamente è molto poco, anzi non è niente”.
“Non è stato ristabilito il turno notturno – ribatte il direttore generale, Pasquale Spadola – ma ci sono due squadre che intervengono la notte come è sempre stato. Le vetture in servizio giornalmente sono almeno 220, in linea col piano estivo, e certo può capitare che per ferie o malattia ne esca qualcuno in meno di tanto in tanto”. Parole a cui replica La Barbera: “Le vetture circolanti sono solo 200 e che le squadre notturne all’officina siano passate da una a due, con tanto di pagamento degli straordinari, lo testimoniano anche i verbali degli incontri svoltisi a inizio luglio”.
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18 Luglio 2013, 20:54