15 Settembre 2015, 20:15
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PALERMO – “Il giudice di Roma ha dato il nulla osta per seppellire la salma di mio fratello. Già da una settimana. Solo che il Comune di Palermo ha stanziato la somma di duemila euro per il trasporto e il funerale. Soldi che non sono sufficienti per portarlo nel capoluogo e celebrare i funerali. L’amministrazione aveva detto che avrebbe pensato a tutto ed invece da una settimana mio fratello è ancora nel reparto di Medicina Legale dei Gemelli di Roma”. Lo afferma Daniele Lo Porto, fratello di Giovanni Lo Porto, il cooperante ucciso al confine tra il Pakistan e l’Afganistan lo scorso gennaio, durante un raid statunitense contro al Qaeda. “Il risultato del dna ha confermato che si tratta della salma di mio fratello adesso chiedo al sindaco Leoluca Orlando – aggiunge Daniele – di mantenere fede alle sue promesse e portare mio fratello a Palermo per consentire alla famiglia di dare l’ultimo saluto a Giovanni. Altrimenti ci penserò io a trasportare la salma”.
LA REPLICA DEL COMUNE. “Siamo stupiti dalle dichiarazioni di Daniele Lo Porto, il Comune di Palermo ha dato l’immediata disponibilità al trasporto e al seppellimento della salma di Giovanni Lo Porto, tanto che il sindaco ha già dato firmato un’ordinanza con cui si dispone il trasporto e l’individuazione di un loculo al cimitero dei Rotoli”. Lo hanno detto il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Partecipazione, Giusto Catania, dopo le dichiarazioni di Daniele Lo Porto, il fratello di Giovanni Lo Porto, il cooperante ucciso da un drone americano in Afghanistan. “Dopo aver ricevuto il nulla osta dalla procura di Roma, giunto venerdì scorso, – continuano Orlando e Catania – abbiamo avviato le regolari procedure di gara per individuare la ditta funebre. Non abbiamo alcun problema di natura economica per effettuare tale attività e abbiamo già manifestato alla famiglia Lo Porto tutta la nostra disponibilità al fine di definire tempi e modi di seppellimento del giovane cooperante palermitano”.
A distanza di poche ore il Comune di Palermo ha comunicato in una nota di aver “individuato, a seguito di gara ad evidenza pubblica, l’impresa funebre che effettuerà il trasporto e le esequie funebri del cooperante palermitano Giovanni Lo Porto. Ieri è stata espletata la gara e oggi si è proceduto all’assegnazione del servizio”.
“L’Amministrazione comunale – hanno dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e l’assessore alla Partecipazione, Giusto Catania – ha mantenuto l’impegno assunto con la città e con la famiglia Lo Porto e, inoltre, con determinazione sindacale, ha assegnato gratuitamente un loculo a Giovanni Lo Porto presso il cimitero dei Rotoli”. Nelle prossime ore l’impresa funebre comunicherà i tempi per l’arrivo a Palermo della salma del cooperante.
“La città di Palermo – hanno concluso il sindaco e l’assessore – ha dimostrato grande solidarietà sulla vicenda di Giovanni Lo Porto. Cogliamo l’occasione per ringraziare pubblicamente quegli operatori che avrebbero voluto offrire gratuitamente i servizi funebri. Purtroppo la giurisprudenza consolidata in materia di appalti non autorizza tali procedure”.
*Aggiornamento ore 18.28
Si terranno venerdì alle nove a Palermo i funerali laici di Giovanni Lo Porto, il cooperante rimasto ucciso in un raid americano, a gennaio scorso, al confine tra Pakistan e Afghanistan. La salma, rientrata in Italia lo scorso 20 agosto, dovrebbe arrivare da Roma a Palermo nella serata di domani o al massimo venerdì. Per l’ultimo saluto a Giovanni Lo Porto è stata organizzata una cerimonia pubblica nel Noviziato dei Crociferi in via Torremuzza, a Palermo, dove saranno proiettate alcuni video ed esposte delle immagini in ricordo del cooperante palermitano. Al termine della cerimonia la salma sarà trasferita nell’abitazione della madre Giusi Felice in via Pecori Giraldi, mentre sabato sarà trasferita nel cimitero dei Rotoli. Il comune di Palermo si è fatto carico delle spese di trasporto e con un’ordinanza speciale ha assegnato un loculo.
“Abbiamo concordato con la famiglia le modalità di rientro della salma di Giovanni. Ci avevano chiesto di mettere a disposizione uno spazio pubblico per ricordarlo con una cerimonia laica. La famiglia ci ha chiesto ancora una volta di cremare la salma. Se la Procura di Roma lo autorizzerà, non ci saranno problemi”, ha detto l’assessore comunale alla Partecipazione Giusto Catania. “Abbiamo grande rispetto per il dolore della famiglia Lo Porto e comprendiamo che in queste circostanze si possano ingenerare incomprensioni – ha aggiunto Catania, riferendosi alla polemica di ieri con uno dei fratelli del cooperante -. Il Comune ha predisposto tutto il necessario per il trasferimento della salma e per organizzare i funerali laici. La gara è stata aggiudicata ieri stamattina l’impresa si è messa in contatto con la Procura di Roma e l’ospedale per ricevere la documentazione”.
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15 Settembre 2015, 20:15