"Il 'salva coste' non è una sanatoria" | Ma tra Mpa e Pd è di nuovo polemica - Live Sicilia

“Il ‘salva coste’ non è una sanatoria” | Ma tra Mpa e Pd è di nuovo polemica

La difesa di Musotto e Ruggirello
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Sulla legge “salva-coste” sbarca la nuova polemica interna alla maggioranza. “Il Pd ha detto che non voterà questo ddl?” ha detto uno dei relatori della norma, Paolo Ruggirello, “bene, una maggioranza la troveremo ugualmente”.
Ultimo capitolo di uno scontro che aveva avuto come teatro, finora, la quarta commissione all’Ars (Ambiente e territorio) dove il ddl “Recupero e valorizzazione delle coste della Sicilia” era passato nonostante il “no” del presidente Fabio Mancuso (Pdl) e l’assenza del Pd. “Veramente – affonda Ruggirello – c’è la firma del vicepresidente Ammatuna”, poi l’attacco al capogruppo: “Al bar Cracolici mi ha detto che avrebbe votato a no per principio, ma che non aveva nemmeno letto il testo”.

Insomma, un fuoco incrociato su quella che appare come una vera e propria sanatoria delle case abusive vicino il mare. Che ha anche scatenato l’opposizione (“vogliono sanare la casa di Lombardo a Ispica”, ha detto Leontini), e persino Confindustria, che è scesa in campo in tackle con Ivan Lo Bello che ha dipinto i relatori Ruggirello e Musotto come novelli “Cetto Laqualunque”.
Un’offesa che non è andata giù al capogruppo dell’Mpa che oggi non le ha mandate a dire: “Quelle frasi – ha tuonato Francesco Musotto – Lo Bello le vada a dire qualche suo parente. Se è in grado, semmai, venga qui a discuterne civilmente. Ma ormai – ha aggiunto – l’impressione è che al politico si possa davvero dire di tuttto”.
Replica anche al Pdl: “Respingiamo al mittente – ha detto Musotto – anche le critiche di chi vive in realtà periferiche e non si intende di certi argomenti. Abbiamo assistito all’improvvisa nascita dell’ambientalismo di Castiglione e alle insulse dichiarazioni di Leontini sulla casa di Lombardo. Ma nello stilare questo ddl noi non abbiamo parlato col presidente”.
“Certo – specifica Ruggirello qualche minuto dopo – se la casa di Lombardo dovesse avere le carte in regola per essere sanata, sarà sanata così come tutte le altre”. Le altre case. Magari anche la sua, visto che Ruggirello si “lancia” in un atto di “autodenuncia”: “Io – racconta – ho una casa a Marausa (Trapani) a meno di 150 metri dalla costa. Quando l’ho acquistata c’era un ristorante, che aveva tutte le concessioni in regola. Io l’ho comprata nel 1988. Ed è lo Stato, i sindaci che si sono alternati di volta in volta, a certificarmi che quella casa era in regola”. Ma dalle sue parti, a Marsala ad esempio, sono già iniziati gli abbattimenti. “Sì, ma  a parte rari casi, quante ruspe si sono viste dall’istituzione della legge che ordina gli abbattimenti, e risale al 1994? Oggi, magari, dopo anni in cui si è dormito, si sveglia qualche prefetto e ordina le demolizioni. Noi, come politici, dobbiamo fornire una risposta”.
“Già, quante ruspe avete visto all’opera in questi anni?” gli fa eco Musotto, che aggiunge: “Il nostro ddl vuole squarciare il velo di ipocrisia che c’è dietro questo argomento. Non è una sanatoria. E voglio precisare che noi non apriamo a nuovi insediamenti, ma solo a ordinare ciò che già esiste. Le parole di chi dice che vogliamo cementificare la Sicilia sono solo pretestuose”.

Se c’è una sanatoria, quindi, a detta di Musotto e Ruggirello, è solo per quanto riguarda l’articolo 4 del ddl (che prevede la regolarizzazione anche delle case e ville rurali). “Che non abbiamo voluto noi – ha detto Ruggirello – ma è frutto di un emendamento di Forza del Sud”. Insomma, non solo sull’approvazione del ddl, ma anche “dentro” il ddl non mancano le polemiche politiche.
Che si sono solo aggiunte a quelle di Confindustria: “E’ Lo Bello – incalza Ruggirello – a somigliare di più a Cetto Laqualunque, semmai. E poi mi chiedo: una casa mica si costruisce in 24 ore… e non si fa col cartone. Sono serviti cemento, ferro. Cioè, le industrie. Sono sorte, in questi anni, 25 mila abitazioni abusive. Dove è stata Confindustria finora?”. E Ruggirello non si ferma qui: “Mi domando anche dove siano stati in vent’anni sindaci, politici, ma anche polizia, carabinieri, guardia di finanza. Possibile che il problema dell’abusivismo sia una scoperta dell’altroieri?”.

Con questi “presupposti” il ddl dovrebbe presto approdare in Aula: “Dovrebbe? Il ddl arriverà in Aula sicuramente”, conferma Ruggirello, che allontana i timori della mancanza di numeri, visto il “veto” del Pd: “Una maggioranza ci sarà. Non sarà quella ‘di cartello’, ma contiamo di trovare l’apporto anche di deputati del Pdl e di Pid. In fondo, lo stesso presidente della commissione Fabio Mancuso è stato un sindaco ad Adrano, e come lui tanti deputati che hanno doppi incarichi e conoscono bene la situazione. E molti sanno che la reponsabilità sullo stato delle coste siciliane è anche loro. Credo che ci aiuteranno a porre rimedio a questa situazione”. E il Pd? “Vedremo – conclude Ruggirello – se anche esponenti del Pd appoggeranno il ddl. Certamente, ci siamo stancati, come Mpa, di farci dire cosa dobbiamo e cosa ‘non’ dobbiamo fare”. La nuova polemica interna alla maggioranza, così, sbarca sul “salva-coste” degli autonomisti.


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